«Nonostante l’analisi dei dettagli della decisione della Corte costituzionale tedesca, ribadiamo il primato del diritto dell’Unione europea e il fatto che le sentenze della Corte di giustizia europea sono vincolanti per tutti i tribunali nazionali».  Questo è stato il commento della Commissione europea alla sentenza della Corte costituzionale tedesca secondo cui la Bundesbank deve interrompere entro tre mesi l’acquisto di titoli di Stato nell’ambito del programma di stimolo a lungo termine della Bce, a meno che non ne sia dimostrata la necessità.

Il tono delle parole uscite dalla Commissione è assai critico nei confronti dei giudici della Corte costituzionale tedesca. Dice in sostanza la Commissione: le normative comunitarie prevalgono sulla Costituzione tedesca e le sentenze dell’alta Corte Ue sono vincolanti anche per tutti i Paesi.  La reazione è quella ovvia rispetto a un atto esplicitamente ostile verso la costruzione europea, perché la sentenza tedesca è arrivata nonostante la Corte di giustizia europea nel 2018 abbia già giudicato il programma di acquisto di bond da parte della Bce conforme al diritto comunitario.
I giudici tedeschi danno tre mesi di tempo, dopo i quali la Bundesbank dovrebbe ritirarsi dai programmi di interventi della Bce, se non dimostra di rispettare alcune condizioni.

Tra le quali questa: dare una spiegazione convincente sulle ragioni che fanno decidere alla Bce di deviare temporaneamente dal principio di proporzionalità nei suoi acquisti di titoli.  L’Italia pesa per il 15,6% nel capitale della Bce? Eppure gli acquisti di carta italiana nell’attuale programma di interventi superano il 30%.  La Corte tedesca sostiene ora che non sono state date dimostrazioni sufficienti per escludere che questo tipo di sproporzione diventi un finanziamento monetario del deficit. La Corte tedesca non si è limitata a questionare le decisioni adottate dalla Bce a partire dal marzo 2015 e cioè gli acquisti di titoli, ma ha messo di fatto in discussione sia l’indipendenza della Bce sia il potere della Corte di giustizia europea.

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