Una leggenda popolare alimentata dall’impressionante somiglianza di alcuni scatti. Da tempo c’è chi sostiene che Bruno Vespa, 80 anni lunedì prossimo, sia il figlio di Benito Mussolini. Il giornalista Rai in un’intervista al Corriere della Sera ha fornito qualche dettaglio in più sulle sue origini, provando a smentire la diceria.

“Ho fatto i conti, e non tornano”, scherza nel dialogo il conduttore di Porta a Porta. “I miei genitori? Nasco dall’unione di un rappresentante di medicinali e di una maestra elementare, si sposarono il 24 luglio 1943, (Vespa sarebbe nato il 27 maggio 1944, ndr) casualmente il giorno prima della destituzione di Mussolini. Il loro viaggio di nozze durò un giorno, il tempo di andare e tornare indietro da Rivisondoli visto che l’albergo era stato bombardato”.

L’ipotesi di un incontro a Campo Imperatore

Da tempo, la detenzione di Benito Mussolini alimenta i sospetti sulle sue origini. “Ma qualcosa non torna – ribadisce l’ex direttore del Tg1 -. Mia madre insegnò ad Assergi è vero, è l’ultimo paese prima della funivia per Campo Imperatore, ma Mussolini fu mandato lì solo nel 1949”. La diceria non sembra infastidire Vespa, al contrario di suo fratello: “A me fa sorridere questo fatto, mentre mio fratello Stefano non l’ha mai sopportata. Non so da dove nasce, ma un po’ in effetti gli somiglio”.

C’è spazio anche per raccontare un altro lato della famiglia, quello politico: “I miei genitori votavano per la Dc. Io sono un moderato, e se mi chiedete che cosa si intende per ciò rispondo che sono decenni che mio figlio Alessandro ogni volta mi chiede per chi ho votato, ma non l’ha mai scoperto”

Redazione

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