E quindi che succede con le scuole in Campania? La Regione è passata a essere Zona Rossa, quella a rischio più elevato. Una decisione partorita dopo una settimana di polemiche dalla presentazione del dpcm da parte del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il governatore Vincenzo De Luca è stato tra i primi a chiudere le scuole in Italia. Lo hanno seguito altri: la Puglia, per esempio. Un’ordinanza del Tar, poi, ha respinto i ricorsi sulla chiusura degli istituti, rilevando che l’ordinanza valevole fino al 14 novembre “si è dimostrata finora utile ed efficiente” per “garantire il diritto alla salute di tutti e di ciascuno”. Che succede, ora, con la Zona Rossa, in vigore a partire da domenica 15 novembre? Ci sono le disposizioni per le diverse fasce di rischio e poi c’è un’ipotesi avanzata dai media.

LE FASCE DI RISCHIO – La Zona Gialla prescritta dal governo prevede: didattica a distanza per scuole superiori, fatta eccezione per gli studenti con disabilità e in caso di uso di laboratori; didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e i laboratori. Situazione nettamente più limitata in Zona Rossa: didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le seconde e terze medie; aperte, invece, le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media; chiuse le università salvo specifiche eccezioni.

LE IPOTESI – Palazzo Santa Lucia ha emesso un’ordinanza per la chiusura delle scuole già lo scorso 16 ottobre. Scelta che ha suscitato numerose polemiche. Le scuole dovrebbero restare comunque chiuse. E in questo senso si attende un’ordinanza, tra oggi o domani al massimo, da parte del Presidente De Luca: quella precedente scade proprio oggi, 14 novembre. Gli istituti, scrive il Mattino, dovrebbero restare chiusi almeno fino al 23 novembre, quando potrebbero riaprire asili, elementari e prima media. Contemporaneamente potrebbe essere previsto uno screening a tappeto per con test antigenici ad alunni, docenti e personale amministrativo.

L’ASSESSORE – L’assessore all’Istruzione della Campania, Lucia Fortini, aveva avanzato nei giorni scorsi due diverse ipotesi per una ripartenza. La prima: “Abbiamo immaginato una ripartenza per la prima e la seconda classe della primaria, per i laboratori degli istituti professionali e tecnici, abbiamo già consentito la didattica in presenza per gli studenti disabili. Così come stiamo pensando di aiutare quelle famiglie che possono avere difficoltà in questo momento immaginando la possibilità per i loro figli di ritornare alla scuola in presenza”. La seconda: riaperture differenziate a seconda dei livelli di rischio. Tutto questo prima della firma del ministro della Salute Roberto Speranza che ha decretato il passaggio alla Zona Rossa.

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