Dopo sei settimane di zona rossa, la Campania da martedì 20 aprile passerà quasi sicuramente in zona arancione come gran parte delle regioni italiane. La conferma ufficiale arriverà nella giornata di venerdì 16 aprile quando il ministro Roberto Speranza firmerà la nuova ordinanza dopo il monitoraggio da parte della Cabina di regia del ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità dei dati inviati il giovedì da parte delle regioni. Il ritorno in zona arancione avverrà al termine della precedente ordinanza firmata da Speranza lo scorso 3 aprile ed entrata in vigore dal martedì 6 aprile per i successivi quindici giorni.
La polemica di De Luca
“Noi oggi siamo in zona rossa, che è fissata con criteri abbastanza demenziali” ha ribadito il governatore Vincenzo De Luca nel corso di una visita a Benevento nella giornata di lunedì 12 aprile. “Sono passati in zona arancione regioni come la Lombardia, che ha 4 volte più ricoveri in terapia intensiva rispetto alla Campania, l’Emilia-Romagna che ha più del doppio dei ricoveri in terapia intensiva con 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania, il Veneto 900mila abitanti in meno e il doppio di terapie intensive. Noi – ha concluso – siamo rossi, ma non abbiamo una valanga di positivi negli ospedali e nelle terapie intensive, non è una situazione di pericolosità estrema”.
“I criteri – ribadisce – sono veramente demenziali perché calcolano solo il numero dei positivi ma non di quelli che poi devono andare in terapia intensiva. Noi abbiamo molti positivi, 2mila al giorno, che sono un problema ma sono non sintomatici o pauci-sintomatici, cioè stanno a casa, non abbiamo una situazione di pericolosità estrema”.
La movida senza controlli
Quasi quattro mesi dopo aver firmato l’ordinanza contro i ristoratori a ridosso delle festività natalizie (scatenando polemiche e proteste in strada), per De Luca il problema “non è il ristoratore che apre la sera, ma la movida” perché nel ristorante “si possono fare limitazioni in sicurezza con il numero programmato dei clienti nel ristorante. Il contrasto agli assembramenti lo fanno le forze di polizia non il gestore del bar. È un problema di ordine pubblico” rimarca De Luca .
Ristoranti aperti a pranzo e cena (all’aperto) e coprifuoco a mezzanotte: a maggio le riaperture
Cosa riapre
A sperare nel passaggio in Zona Arancione sono soprattutto i negozi, gli esercizi commerciali che potrebbero riaprire, e quindi parrucchieri, barbieri, estetisti e tutti i servizi alla persona. Nei festivi e prefestivi nei centri commerciali restano aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Stesse regole tra fascia Rossa e Arancione per bar e ristoranti. Chiuse ancora fino al 30 aprile palestre e piscine. In Zona Arancione consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri. Tutte le regole in vigore fino al 30 aprile.
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