Un lockdown che arriva in ritardo e che andrebbe tenuto ben oltre il Natale. A sostenerlo è Elio Manzillo, infettivologo dell’ospedale Cotugno di Napoli, il centro di riferimento regionale per l’emergenza coronavirus in Campania.

La decisione del Governo e, nello specifico, del ministero della Salute di inserire la Campania in zona rossa è arrivata lo scorso venerdì 13 novembre ed è entrata in vigore domenica 15. “In Campania – ha spiegato il ministro Roberto Speranza in una intervista rilasciata a “La Stampa”) abbiamo visto tutti le immagini del Vomero di sabato, con un fiume di gente per strada, e quelle di domenica, con le strade deserte. E così per la Toscana, e per le altre regioni che erano già in zona rossa. Tutti si lamentano, il giorno dopo. Ma tra dieci giorni, se tutto va come speriamo, ci ringrazieranno, e diranno ‘avremmo dovuto farlo prima’”.

Da tempo in realtà i medici napoletani, così come lo stesso Governatore Vincenzo De Luca, chiedevano il lockdown. “Una decisione che doveva essere presa prima – dice all’ANSA l’infettivologo Manzillo – e che avrebbe portato meno infetti e meno morti. Ora ce l’abbiamo ma le istituzioni continuano a litigare e intanto servono i controlli perché non va bene che tutti fanno passeggiate, spesa, jogging e bicicletta”.

“Intanto c’è chi pensa al Natale” una ricorrenza “già saltata” così come “temo salti anche il carnevale. Smettiamola di pensare ai pranzi e ritroviamo senso di responsabilità” è il monito di Manzillo.

Il lockdown “bisogna rispettarlo e tenerlo ben oltre Natale, per me sarebbe folle toglierlo anche il 6 gennaio. Il clima invernale aiuta il virus, ormai su dieci pazienti che vengono qui ne mandiamo a casa a curarsi solo uno” sottolinea Manzillo. Intanto ai pazienti che aspettano in auto prima di essere visitati dai sanitari del Cotugno “stiamo portando le coperte” per difendersi dal freddo aggiunge l’infettivologo.

“Mi aspetto – spiega Manzillo all’ANSA – risposte dalla limitazione degli assembramenti in 10-15 giorni, ma ci sono i tempi fisiologici per vedere la curva abbassarsi. Nei prossimi sette-dieci giorni mi aspetto un notevole incremento dei contagi, il clima è invernale, il virus si diffonde e quelle scene sul lungomare di Napoli o nelle aree pedonali del Vomero le pagheremo. Ero già spaventato, ma ora lo sono di più” perché “camminare in una via affollata è molto pericoloso, le sanzioni devono esserci e su questo le cose non vanno fatte ‘alla napoletana’, perché purtroppo siamo un popolo che ha bisogno di essere controllato”.

 

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