Continuano a crescere i casi di coronavirus in Campania e, soprattutto, nell’area metropolitana di Napoli. Nel bollettino di lunedì 16 novembre sono 4.079 i nuovi contagi di cui 3.643 asintomatici e 436 sintomatici, a fronte di 25.110 tamponi. Il rapporto positivi-tamponi sale al 16,24% rispetto al dato di ieri (15,11%) con 3.771 contagi e 24.948 tamponi processati.

Continua a mantenersi alto anche il numero dei decessi: sono 37 ( di cui otto nella sola città di Napoli) quelli emersi nel bollettino odierno diffuso dall’Unità di Crisi regionale ma relativi al periodo compreso tra il 13 e il 15 novembre. Il totale delle vittime sale a quota 1.066 mentre quello dei positivi dall’inizio della pandemia sale a 115.266 su un totale tamponi pari a 1.292.302. I guariti sono 785, per un totale di 22.686.

Calano i pazienti ricoverati in ospedale. Su 656 posti letto di terapia intensiva disponibili, sono occupati 192 (due in meno rispetto al giorno precedente), mentre dei 3.160 posti letto di degenza che comprendono quelli di privati, sono occupati 2.190 (-34).

Nei primi 16 giorni di novembre il numero dei positivi ha raggiunto quota 59.526 (in tutto il mese di ottobre i contagi sono stati 42.999). Ma la curva del contagio non è destinata a raffreddarsi stando alle parole dell’infettivologo del Cotugno Elio Manzillo che denuncia gli assembramenti prima della zona rossa. “Mi aspetto – spiega il professionista all’ANSA – risposte dalla limitazione degli assembramenti in 10-15 giorni, ma ci sono i tempi fisiologici per vedere la curva abbassarsi. Nei prossimi sette-dieci giorni mi aspetto un notevole incremento dei contagi, il clima è invernale, il virus si diffonde e quelle scene sul lungomare di Napoli o nelle aree pedonali del Vomero le pagheremo. Ero già spaventato, ma ora lo sono di più”.

“Camminare – spiega – in una via affollata è molto pericoloso. Ai cittadini dico: è stato un grave errore e non fatelo più, dire che si fa l’ultimo pranzo al ristorante non ha senso, vuol dire che non si è capito il problema. La scelta autolesionista non è personale perché in questo caso include la famiglia, io conosco nuclei familiari interamente infetti”.

Per l’infettivologo del Cotugno il lockdown durerà a lungo: “Scordatevi pranzo di Natale e festa di Carnevale”.

Redazione

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