Caro Riformista,
ho letto con molta attenzione l’appello “Salviamo i bambini in carcere con le madri”, pubblicato sulle colonne dell’edizione napoletana del vostro giornale lo scorso 30 giugno. Condivido pienamente l’esigenza di trovare una soluzione congrua alle migliori condizioni possibili di crescita per bambini con madri detenute. Ho visitato, circa un anno fa, l’Icam di Lauro e poi la casa di Leda a Roma, e quelle esperienze, pur diverse tra loro, mi hanno molto colpito, al punto che a fine 2019 ho presentato una proposta di legge finalizzata ad alleviare le gravi criticità evidenziate nell’articolo che ho appena citato, anche favorendo il ricorso all’istituto delle case famiglia protette, come quella della Capitale.

Pochi giorni fa è stato accettato, in sede di conversione in legge del decreto legge 28 del 30 aprile 2020, recante “Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l’introduzione del sistema di allerta Covid-19”, un mio ordine del giorno sul fatto che la grave emergenza sanitaria da Covid-19 ha reso ancora più urgente e indispensabile fornire una completa e più attuale applicazione della normativa vigente in materia di tutela del rapporto tra genitori detenuti e figli minori, in particolare valorizzando e incrementando l’esperienza delle case famiglia protette disciplinate dalla legge 62 del 21 aprile 2011.

Tale esperienza, pur estremamente positiva, è attualmente ridotta a due sole case famiglia protette (quelle di Milano e Roma), mentre il resto del territorio nazionale ne è privo. Per questo motivo ho chiesto al governo di incentivare ulteriormente la stipula di convenzioni con gli enti locali volte a promuovere la realizzazione di nuove case famiglia protette, al fine di meglio tutelare i diritti dei minori alla relazione con i genitori detenuti. Auspico che la proposta di legge venga calendarizzata al più presto, per consentire ai bambini figli di madri detenute un più corretto stile di crescita e un adeguato sviluppo cognitivo ed emotivo. In sostanza, una partenza felice della vita.