Luca Morisi è indagato per cessione di droga e Salvini perde la sua Bestia social. Una notizia che ha destabilizzato la Lega infliggendo un duro colpo all’immagine del leader del Carroccio, costruita insieme allo stesso Morisi in questi anni. Un reputazione travolta con un vero effetto boomerang a causa del potenziale capo di imputazione a carico del suo social media manager. Ricordiamoci anche che ad amplificare le reazioni negative all’evento, c’è stato il caso controverso di Salvini che citofonò a casa di un presunto spacciatore e che oggi rappresenta il meme preferito dai molti detrattori presenti in rete del Capitano.

La figura di Morisi, docente universitario oltreché professionista, è risultata in questi anni divisiva al pari di quella del suo assistito Salvini. Una figura scomoda ed odiata per aver creato quella Bestia che ha partorito un mostro politico che nel tempo ha guadagnato sempre più consensi nonostante le avverse potenze di fuoco messe in campo dall’ecosistema della sinistra.

Per avere un quadro chiaro della portata di quando accaduto, abbiamo chiesto al Data Journalist Livio Varriale un’analisi dettagliata del caso Morisi e degli impatti, presenti e futuri, che incidono su Salvini.

Quanto ha pesato la notizia di Morisi sui social?
Tanto da catalizzare l’attenzione di Twitter sul caso per una intera giornata e non penso finirà presto. Un caso come quello di Morisi era atteso da tempo per chi usa i social per vendersi politicamente e per imporre una linea di azione “squadrista”. Ricordiamoci che i nemici di Morisi in questi anni si sono avvicendati sui media polarizzati come Repubblica e Fatto Quotidiano, ma con scarsi risultati: Salvini è ancora oggi il leader politico più social nel bene e nel male. Anche Report gli ha dedicato molta attenzione, parliamo del meglio che l’informazione politicamente schierata poteva mettere in campo e, nonostante questo, Morisi è caduto per una questione personale su cui bisogna avere rispetto. Solo su Twitter la parola Morisi ha prodotto in 24 ore 13.345 tweets che hanno generato 277.879 mi piace, 45.172 condivisioni, 3.891 citazioni e 19.624 commenti. Una reazione che supera molte altre tendenze e denota la vera identità del social del cinguettio: campo di battaglia della politica. Su Google l’abbandono di Morisi e la notizia dell’indagine a suo carico lo hanno fatto schizzare nelle ricerche da 1 a 100 in meno di 24 ore.

Che impatto ha avuto questo sulla Lega?
Un impatto negativo sicuramente visto che il nome del partito è risultato coinvolto più volte con ricerche accomunate alla parola droga e sebbene Morisi sia stato per anni il social media manager di Salvini, egli stesso non è attivista della Lega, ma un consulente esterno pagato anche a caro prezzo. Quello che ahimè ha inciso negativamente sulla Lega e su Salvini è stato sicuramente il fatto che in molti si sono legati al dito la storia della citofonata allo spacciatore e onestamente ritengo sia giusto incidere con una risposta forte all’altrettanto strategia di rottura intrapresa da Salvini in questi anni. E’ opportuno che il leader della Lega, acerrimo nemico di spacciatori e droghe leggere, si avvalga della consulenza di un consumatore di droga su cui c’è un alone anche di una presunta attività di spaccio? Un po’ come quell’europarlamentare contro i diritti gay, trovato in piena pandemia impegnato in una orgia di soli uomini.

Come è andato il dibattito sui social? Chi sono stati i protagonisti?
Sicuramente la parte del leone l’hanno fatta i vari meme dei diversi utenti che hanno fatto riferimento alla citofonata di Salvini, ma anche da chi ha strumentalizzato la situazione dal punto di vista politico. Prendiamo il caso di Antonella Soldo che ha dichiarato: Se il pusher è marocchino “spaccia”. Se è il social media manager della Lega “cede”. Un avvocato dovrebbe distinguere tra uno spacciatore preso in una base a vendere e un tossicodipendente che ha delle dosi e magari ne regala agli amici con cui condivide momenti ricreativi. L’avvocato Giulia Selvaggi che dichiara “non deve chiedere scusa per i fatti per i quali è indagato e rispetto ai quali rimane innocente finché una sentenza definitiva non dichiarerà che è colpevole. deve chiedere scusa per tutte le donne, gli immigrati e gli innocenti che ha messo alla gogna.” Può avere anche ragione concettualmente, ma Morisi è un esecutore di Salvini e della strategia della Lega che oggi siede al Governo e non ha più bisogno della bestia di Morisi per due motivi: Salvini ha una popolarità che lo rende una star generalista della politica ed è preferibile in questo momento parlare di Nutella che di Lamorgese per calmierare gli animi in un partito che siede al Governo e gestisce le attività produttive del paese .

E sui riferimenti al vetriolo indirizzati al leader della Lega su Cucchi che dice?
Che sono legittimi, come anche i riferimenti agli immigrati. L’umanità è un concetto universale, ma questo poi non è un problema di Morisi, bensì di Salvini che è costretto a prendersi il peggio, nella fattispecie di questo caso commisurato alla veemenza della sua comunicazione. Le parole di Salvini su Morisi sono di circostanza, le uniche da dire e penso che la dichiarazione di addio e la notizia delle indagini su Morisi siano state decise a tavolino dalla stessa Lega che da agosto ad oggi ha avuto tuto il tempo per prepararsi. Quindi escluderei la giustizia ad orologeria.

Il tweet che l’ha colpita di più qual è?
Quello di Lapo Elkan che ha dimostrato, paradossalmente sulla scia di quello di Salvini, di non riservare odio e di tendere la mano. Ha anche insegnato a molti detrattori di Salvini che essere come la Bestia social significa proprio disprezzare irrispettosamente quanto accaduto a Morisi. Non è che la cultura dell’odio sia diversa da quella del disprezzo e del sospetto su cui gli influencer dell’area avversa alla bestia hanno sempre utilizzato come strategia. Non erano professionisti come Parenzo, in prima linea anche oggi nell’aizzare la folla contro Morisi, ad invitare nello sputare nel piatto dei novax? Per fortuna che Lapo ha dato la vera dimensione di umanità alla vicenda ed il suo tweet è stato quello più gradito dal pubblico.

Cosa ne sarà del dopo?
Piuttosto la “morte” professionale di Morisi ha inebriato molti gelosi del suo successo lavorativo, compresi i social media della Meloni, indebolito Salvini, che da un mese aveva già sostituito l’ex consulente con un altro fedelissimo, e rafforzato Draghi e Giorgetti che ha, guarda caso dato un assist a Calenda sulle comunali di Roma.

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Esperto di social media, mi occupo da anni di costruzione di web tv e produzione di format