Giornalisti e attivisti spiati
Caso Paragon, Salvini punge Meloni e cristallizza lo scontro aperto nei servizi segreti: “Agenti attaccano altri agenti, è preoccupante”

Sul caso Paragon “è fondamentale un momento di chiarezza in quelli che paiono regolamenti di conti all’interno dei servizi di intelligence che svolgono un ruolo fondamentale per la stabilità, la sicurezza e la democrazia del Paese”. Parole, quelle di Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che suggeriscono una profonda riflessione all’interno del governo Meloni dopo dossieraggi, le dimissioni di Elisabetta Belloni dal Dipartimento informazioni per la sicurezza, il caso Cecilia Sala e quello recente relativo al torturatore Almasri, rilasciato presumibilmente per ragioni di Stato. Una presunta attività di spionaggio sulla quale va fatta chiarezza dopo le segnalazioni arrivate da Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e da Luca Casarini, fondatore dell’ONG Mediterranea Saving Humans, attiva nel soccorso ai migranti.
Entrambi hanno rivelato di aver ricevuto da Meta un avviso riguardante una possibile compromissione dei loro dispositivi dopo gli attacchi condotti da uno spyware, Graphite, prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions che in Italia ha due clienti: un’agenzia di polizia e un’organizzazione di intelligence. Entrambi di ambito governativo, sono stati disconnessi dall’accesso a Graphite dopo l’esplosione del caso con la società israeliana che ha fatto sapere di aver interrotto ogni rapporto commerciale con l’Italia senza fornire dettagli sulla natura di questi accordi né sull’identità degli interlocutori italiani.
Salvini: “Scontro interno tra agenti segreti”
Salvini, nel corso di una conferenza stampa del suo partito, la Lega, ha spiegato di non conoscere “la società in questione, non c’ho mai avuto a che fare, non ha mai collaborato con realtà a me vicine o conosciute e quindi non so cosa rispondere, onestamente” ma conferma, se ancora ve ne fosse bisogno, lo scontro aperto all’interno dei servizi segreti italiani, chiamando di fatto in causa la stessa premier: “Che ci siano paginate quotidiane dove agenti segreti attaccano altri agenti segreti, invece di difendere l’interesse nazionale questo sì è preoccupante. Poi su Spyware o su Paragon evito di dire cose che non conosco, sono in Israele lunedì e chiederò qualcosa a loro…”.
Casarini: “Altri attivisti spiati”
Intanto mentre l’opposizione chiede a Salvini di riferire in Parlamento “eventuali elementi” in suo possesso e alla premier Meloni di chiarire la vicenda senza “scappare” come sul caso Almasri, ci sono altri membri di Mediterranea Saving Humans spiati da Paragon. “Abbiamo verificato e sono almeno tre”, in pratica “la metà” tra gli italiani ha dichiarato a LaPresse Luca Casarini, fondatore e capomissione della ong.”Io credo che questo possa significare che Mediterranea è uno dei target, non io personalmente ma la ong in quanto tale”, ha aggiunto. A suo parere ciò è “dovuto anche al fatto che noi gestiamo l’unica nave battente bandiera italiana”. Inoltre “il contesto in cui questo sta avvenendo è quello della Libia e il memorandum Italia-Libia. A noi i libici hanno anche sparato addosso, siamo particolarmente esposti con i libici e direi anche con chi cerca di capire cosa facciamo e cosa faremo”.
© Riproduzione riservata