È giunto il momento di ControVento. Sarà presentato stasera alle 19:00 il manifesto di “principi e valori per ritornare a volare alto” dell’Associazione Rousseau presieduta da Davide Casaleggio. “Un codice etico di riferimento per la nostra azione, ma anche un perimetro solido e ben definito di termini e condizioni di utilizzo dell’ecosistema Rousseau”, si leggeva nell’annuncio dello scorso 4 marzo. È la definizione plastica di una spaccatura, virtuale e dunque reale quando si parla di grillini, della frattura all’interno del Movimento 5 Stelle. Un’iniziativa percepita come un blitz dai vertici e dai parlamentari pentastellati.

La crisi rischia quindi di far esplodere definitivamente il binomio M5s-Rousseau. La piattaforma era nata da un’idea del guru Gianroberto Casaleggio. Le prime votazioni nel 2012 per le votazioni interne sui candidati e sulla Presidenza della Repubblica nel 2013. Dal 2015 in funzione sempre più centrale fino alle elezioni del 2018. Il giocattolo però si è andato rompendo con le alleanze che hanno portato i grillini al governo prima con la Lega, poi con il Partito Democratico e infine nell’esecutivo presieduto da Mario Draghi. Consultazioni sempre condite da polemiche sui quesiti posti agli iscritti alla piattaforma e perfino sui risultati.

Il “sì” al governo, insieme con il nemico giurato Silvio Berlusconi di Forza Italia, ha sancito la rottura del giocattolo. Beppe Grillo con l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte pensa al futuro: una creatura simile ai Verdi tedeschi, un nuovo simbolo, secondo le indiscrezioni trapelate dal faccia a faccia tra i due di domenica 8 marzo a Marina di Bibbona. La settimana scorsa, martedì 2 marzo, era stato registrato il dominio www.movimento2050.it. Il riferimento è all’obiettivo “zero emissioni” dell’Unione Europea. In linea quindi con il ritrovato spirito ambientalista: a Draghi, nelle consultazioni, Grillo ha parlato di un ministero della Transizione Ecologica poi affidato al fisico Roberto Cingolani.

Beppe Grillo – che sarebbe comunque per trovare una sintesi tra parlamentari e Rousseau, sempre con il benestare di Conte – rispondeva quindi sul proprio sito con la “rivoluzione Mite del M5s” all’annuncio di Casaleggio. “Non è più tempo di accontentarsi. Non è più tempo di limitare l’immaginazione. Non è più tempo di tenere i sogni a terra. Non è più tempo di avere sogni moderati. È tempo di confronto, di idee ribelli, di sogni che non siano bollati di utopia da chi non ha capacità, voglia o coraggio di realizzarli”, queste le parole che anticipavano la nascita di ControVento.

Un’iniziativa considerata alla stregua di un blitz da parte dei vertici e dei parlamentari. “Basta, cancelliamo l’iscrizione dalla piattaforma”, “questa volta hanno passato il segno”, le chat riportate da AdnKronos. “Per quanto mi riguarda è più di un anno che è arrivato il momento di dire basta ad un malsano e volutamente opaco intreccio di competenze e ruoli tra M5S e Associazione Rousseau”, diceva sempre all’agenzia la componente del Comitato di garanzia Roberta Lombardi, consigliere della Regione Lazio. “Mi pare chiaro che l’Associazione Rousseau abbia deciso di spiegare le vele e andare per conto suo. Buona fortuna!”, commentava su Twitter Sergio Battelli, presidente della Commissione Politiche Ue della Camera. Non meno dura la collega Federica Dieni: “Rousseau è diventato un partito con un proprio manifesto anche se avrebbe dovuto essere uno strumento del M5S finanziato da noi eletti. Credo che il nostro percorso insieme sia ufficialmente finito qui”.

“L’addio alla fine ce lo ha dato Casaleggio – ha commentato Carlo Sibilia all’AdnKronos – la nascita del ‘manifesto ControVento’ parla chiaro e va in quella direzione. Comunque questa novità, che giunge del tutto inattesa, conferma le mie dichiarazioni, ovvero che Rousseau è un partito politico nel M5S che lavora contro il Movimento e con i soldi dei suoi parlamentari”.

A sostegno di ControVento, a quanto pare, il senatore espulso Elio Lannutti, il senatore Nicola Morra e la senatrice ed ex ministra per il Sud Barbara Lezzi, entrambi espulsi per non aver votato la fiducia al governo Draghi. L’associazione di Casaleggio intanto avanza la richiesta di 450mila euro di arretrati dovuti dai parlamentari di questa legislatura. Senza questi la piattaforma è impantanata. Il notaio Tacchini ha sottolineato infatti a Il Manifesto che “il problema non è ideologico, è economico”. Sul Blog delle Stelle la nota sul testo programmatico è comunque entusiastica. Si parla di Rousseau come di una “architettura digitale della partecipazione”. Il momento rende “necessario definire, pubblicamente e definitivamente, lo spazio di azione attraverso il quale poter esercitare pienamente un ruolo di garanzia di metodi e di processi trasparenti e condivisi e per poterlo fare in maniera indipendente”.

Un manifesto che definisce un raggio d’azione, “la rosa dei venti necessaria per impedire che disaccordi sul metodo o utilizzi non appropriati”, uno “spazio di sintesi democratica, equità, trasparenza, apertura, ma anche intransigenza” che punta a diventare un nuovo strumento di “eccellenza internazionale” di democrazia partecipata: “L’esperienza accumulata ci ha insegnato che quando è il metodo a dividere, la partecipazione non è più comunità. Per questo abbiamo fissato principi, valori e processi all’interno di un Manifesto che vuole essere un codice etico di riferimento, ma anche un perimetro solido e ben definito di termini e condizioni di utilizzo dell’ecosistema Rousseau attraverso il quale promuovere in maniera ancora più attenta i processi di partecipazione e, soprattutto, la tutela dei diritti dei cittadini”.

A commentare ad Aldo Torchiaro de Il Riformista l’esplosione della galassia a 5 Stelle l’ex collaboratore di Casaleggio Associati Marco Canestrari. “Casaleggio sta ripercorrendo le orme del padre. Fonda un partito, o meglio un movimento contro il Movimento, forte del database degli iscritti, che non vuol dire poterlo usare, ma anche solo detenerlo significa esercitare un diritto di proprietà, di egemonia dei dati. Come Associazione Rousseau, Casaleggio ha il diritto di comunicare con queste persone iscritte. E può chiedere loro di iscriversi, eventualmente, a una realtà diversa”. Una nuova dimensione che avrebbe già un leader, il pasionario Alessandro Di Battista che ha abbandonato il Movimento dopo l’appoggio al governo Draghi. “Davide si muoverà con maggior facilità e sa di poter contare su una ottima base di partenza in termini numerici ma anche di persone. Ha un leader pronto, Alessandro Di Battista. E truppe cammellate, a partire da Toninelli e Lezzi, e vedrai quanti altri”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.