“È stata la più grande atleta italiana di tutti i tempi"
Chi è Sara Simeoni, oro nel salto in alto a Mosca ’80 e protagonista de “Il Circolo degli Anelli”
È protagonista delle Olimpiadi di Tokyo 40 anni dopo il suo oro nel salto in alto ai Giochi di Mosca. Sara Simeoni, atleta indimenticata dagli italiani, tra le più grandi di sempre, è protagonista quasi quanto i sportivi in Giappone, quanto Federica Pellegrini e Marcell Jacobs, ma in televisione. È volto e ironia e competenza della trasmissione Il circolo degli anelli, su Rai2 ogni sera a partire dalle 21:20. A condurre è la giornalista Alessandra De Stefano. A spalleggiarla Juri Chechi e Sara Simeoni, appunto, competenza e ironia.
“All’inizio credevo si trattasse di un impegno più breve, solo dopo ho capito che dovevo esserci tutte le sere”, ha confessato in un’intervista a La Stampa. Simeoni è nata a Rivoli Veronese, 19 aprile 1953. “È stata la più grande atleta italiana di tutti i tempi, ineguagliata per quantità e qualità di successi ed elevato rendimento agonistico. Capace sempre di affrontare con serenità le competizioni, non disperandosi nella sconfitta, non esaltandosi oltre misura nella vittoria”, riporta La Treccani. La sua carriera cominciò alla Scala Azzurra di Verona sotto la guida di Walter Bragagnolo per poi passare con Erminio Azzaro, diventato suo marito.
Ai Campionati Europei Juniores nel 1970 arrivò quinta, nona agli Europei di Helsinki nel 1971. Alle Olimpiadi di Monaco nel 1972 arrivò sesta e quindi collezionò due titoli universitari nel 1977 a Sofia e nel 1981 a Bucarest. Ha vinto tre medaglie olimpiche: argento nel 1976 a Montreal, oro nel 1980 a Mosca e argento nel 1984 a Los Angeles; quindi tre medaglie europee: bronzo nel 1974 a Roma, oro eguagliando il record del mondo di 2,01 m nel 1978 a Praga e ancora bronzo nel 1982 ad Atene.
L’anno del suo exploit fu il 1978: il 4 agosto a Brescia stabilì per la prima volta il record del mondo a 2,01m e a Praga, poche settimane dopo, affrontò la rivale di sempre, tedesca della Germania dell’Est, Rosemarie Ackermann. Il suo Fosbury flop, uno stile di salto, richiedeva una rincorsa particolarmente lunga e veloce con stretta curvatura, comportasse dei rischi su una pedana resa viscida dalla pioggia. Ha stabilito in tutto 24 primati nazionali e vinto 14 titoli da campionessa d’Italia.
Simeoni è una delle più grandi sportive italiane di sempre e della sua specialità, salto in alto, della storia in assoluto. Ha conquistato i telespettatori oltre che i tifosi con la sua simpatia e competenza. Il Circolo degli Anelli è stato positivamente recensito da diversi critici televisivi – una sorpresa, alla luce della disastrosa strategia della Rai con le Olimpiadi in 200 ore di eventi a spezzatino, spesso e volentieri tagliati, niente streaming su Raiplay e Rai Radio Play, surclassata in questo dalle piattaforme streaming.
“Cose del genere non ne avevo mai fatte, al massimo qualche intervista quando ero atleta. Alla fine cerco di comportarmi come farei con i miei amici – ha detto Simeoni a La Stampa sulla sua esperienza in trasmissione – In questi giorni di cose serissime ce ne sono già tante, ogni tanto serve anche sdrammatizzare un po’. Se funziona, sono contenta. Io ero abituata ad andare a letto alle nove e mezza. Certo adesso mi vedono tutti anche se non ho i social. Ma che sonno…”.
Prima dei Giochi, in un’intervista a La Verità, Simeoni aveva sottolineato le incongruenze tra le Olimpiadi e gli Europei di Calcio: “Non riesco a capire come mai in alcune situazioni ci sia libertà e in altre no. Agli Europei di calcio si è passati rapidamente da poche persone sugli spalti, distanziate e con le mascherine, a un liberi tutti generale, con gli stadi colmi di persone. In Giappone hanno scelto diversamente, adottando una soluzione drastica. Quella contro il Covid è una guerra particolare, mi rendo conto, ma a questo punto non sarebbe stato più opportuno rinunciare alla manifestazione?”
Così l’ex medaglia d’Oro ha celebrato le storiche vittorie di Marcell Jacobs nei 100 metri e di Gianmarco Tamberi nel salto in alto di ieri: “Belli e bravi, Tamberi e Jacobs, ma anche gli altri azzurri: dalla Sibilio alla Bogliolo. L’atletica italiana aveva bisogno di rimettere dei puntini sulle ‘i’ e ha dimostrato che c’è – ha detto a Rai Sport – Il fatto che Tamberi sia riuscito a riportare il salto in alto sul podio olimpico, è una cosa che mi ha fatto veramente piacere. Proprio lui che si era perso le Olimpiadi di Rio. La gara è stata avvincente, mi sono emozionata: era da tanto che non mi capitava. A seguire è arrivato l’oro di Jacobs. Non c’è stato nemmeno il tempo di elaborare la gioia per l’impresa nell’alto”.
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