Dopo Marta Cartabia torna una donna alla guida della Consulta. Silvana Sciarra, 74enne originaria di Trani, è la nuova presidente della Corte Costituzionale. E’ stata eletta con otto voti contro i sette andati a Daria De Pretis. Nessuna preferenza invece per il terzo candidato Nicolò Zanoni. Subentra al costituzionalista ed ex presidente del Consiglio Giuliano Amato. Il suo mandato scadrà tra 14 mesi, nel novembre del 2023.

Già vicepresidente della Consulta durante la reggenza di Amato, Sciarra nel 2014 fu la prima donna eletta giudice costituzionale dal Parlamento. Come primo atto da presidente della Consulta, la giuslavorista ha confermato come vicepresidenti Daria de Pretis e Nicolò Zanon. “Ho il privilegio di avere i capelli bianchi, forse la Corte ha voluto premiare questo criterio della anzianità. Voglio rafforzare la collegialità” ha dichiarato la neo presidente nel corso della conferenza stampa. Sciarra ha ricordato che “dalla sobrietà e dalla trasparenza l’istituzione prende autorevolezza”.

“L’Italia ha un corpo di leggi sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro molto avanzato con regole meticolose che viene visto come un modello” ha aggiunto. “Siamo idealmente – ha poi chiarito – in un contesto avanzato ma questo non ci può consolare: ci sono degli errori, forse delle omissioni a monte di questi eventi. Forse bisogna insistere ancora di più ma non siamo in un terreno privo di regole c’è forse una scarsa attenzione nell’attuarle”.

Professoressa ordinaria di Diritto del lavoro e di Diritto Sociale Europeo presso l’Università di Firenze e l’Istituto Universitario Europeo, Sciarra ha iniziato gli studi a Bari. Si è laureata in Giurisprudenza nel capoluogo pugliese, discutendo una tesi con il professore Gino Giugni, “padre” dello Statuto dei lavoratori. Un solido punto di partenza per una carriera universitaria che si è sviluppata sia in Italia che all’esterno.

E’ stata Harkness Fellow presso l’Ucla e la Harvard Law School (1974-1976); Fulbright Fellow presso l’Ucla (1985), Visiting Professor in diverse Universita’, tra cui Warwick (Leverhulme Professor), Columbia Law School (BNL Professor), Cambridge (cattedra Arthur Goodhart in Legal Science 2006-2007), Stoccolma, Lund, University College Londra, e la Luiss a Roma. Ha insegnato presso la Facoltà di Scienze Economiche e Bancarie dell’Università di Siena. Dal 1994 al 2003 ha ricoperto la cattedra di Diritto del Lavoro e Diritto Sociale Europeo presso l’Istituto Universitario Europeo di Fiesole. Direttrice del Dipartimento di Diritto (1995-1996), ha anche coordinato il programma di Gender Studies (2002-2003).

Ha collaborato con la Commissione Europea in numerosi progetti di ricerca ed è stata designata dal Consiglio dell’Unione Europea membro del comitato che dovrà dare un parere sull’adeguatezza dei candidati all’esercizio delle funzioni di giudice e di avvocato generale della Corte di giustizia. Ha ricevuto il dottorato di Ricerca in Legge Honoris Causa presso l’Università di Stoccolma nel 2006 e di Hasselt nel 2012 ed è stata per diversi anni co-direttore della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali. Alla Consulta, dove dal gennaio di quest’anno ha ricoperto il ruolo di vicepresidente, ha firmato la sentenza che a luglio ha dichiarato indifferibile la riforma delle norme sui licenziamenti, e la pronuncia che ha ritenuto discriminatoria la limitazione del bonus bebè ad alcune categorie di migranti.

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