Da ore in balia delle onde nella zona Sar di Malta
Cinquecento migranti alla deriva in mezzo al mare in tempesta, l’allarme delle Ong: “Temiamo per la loro vita”

Oltre 20 ore fa Alarm Phone ha lanciato l’allarme: “Cinquecento persone rischiano la vita nelle acque a largo della Libia. Chiediamo alle Autorità di avviare subito le operazioni di soccorso. Le condizioni del mare sono altamente pericolose, Salviamoli ora!”. Poi dopo qualche ora ancora un altro alert: “Abbiamo ristabilito il contatto con le 500 persone in pericolo. Ci dicono che il mare è in tempesta. Il vento soffia a 27 nodi e le onde sono alte! Si trovano nella SAR di Malta. Temiamo per la loro vita! Le autorità europee coordinino subito i soccorsi!”. Il barcone è alla deriva da 36 ore tra onde alte quattro metri che rendono estremamente complicate le operazioni di soccorso.
Le Autorità Maltesi hanno ignorato l’alert in un primo momento per poi assumere il coordinamento delle operazioni. Intanto le persone a bordo continuano a rimanere in balia delle onde alte anche 4 metri. Secondo quanto riportato dall’Ansa, dalle 4 di questa mattina, l’imbarcazione è visibile dal ponte della Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici Senza Frontiere. A causa delle condizioni meteo avverse, in questo momento non è possibile effettuare il soccorso senza compromettere la sicurezza dei superstiti, nonché quella dei soccorritori e soccorritrici, fa sapere Msf. “Sappiamo che due navi mercantili sono vicine all’imbarcazione in pericolo. I mercantili non sono equipaggiati per condurre operazioni di ricerca e soccorso di questa portata. Chiediamo alle autorità di mobilitare risorse sufficienti senza ulteriore ritardo!”, scrive ancora Alarm Phone nelle prime ore del mattino.
L’ultimo contatto di Alarm phone con i 500 a bordo è avvenuto alle 9 di questa mattina. I migranti non hanno salvagenti a bordo, due mercantili nei pressi stanno cercando di proteggere la barca dalle onde alte. “Abbiamo parlato di nuovo con le persone a bordo. Era difficile comprenderle ma abbiamo capito che sono ancora in mare in pessime condizioni meteo. Abbiamo trasmesso la loro posizione GPS aggiornata alle autorità”, ha scritto su Twitter la Ong.
AGGIORNAMENTO: abbiamo ristabilito il contatto con le ~500 persone in pericolo. Ci dicono che il mare e’ in tempesta. Il vento soffia a 27 nodi e le onde sono alte! Si trovano nella SAR di #Malta. Temiamo per la loro vita! Le autorità europee coordinino subito i soccorsi! pic.twitter.com/TDNUNIaqSc
— Alarm Phone (@alarm_phone) April 3, 2023
Il maltempo degli ultimi giorni non ha scoraggiato le partenze dalla Libia per l’Italia. La Ocean Viking, la nave della Ong Sos Mediterranee ha attraccato al molo 22 del porto di Salerno pochi minuti dopo le 8. A bordo dell’imbarcazione ci sono 92 migranti, tratti in salvo nei giorni scorsi a largo della Libia. Di questi 51 sono minori, tre dei quali accompagnati. La Prefettura di Salerno ha già messo in moto la rodata macchina per l’accoglienza dei profughi. Le operazioni, anche a causa del forte vento, si preannunciano però più complicate del solito. Ieri, invece, altri 32 migranti sono approdati sull’isolotto di Lampione. Anche in questo caso sono stati difficilissimi i soccorsi a causa delle condizioni meteo: col mare a forza 6 è dovuto intervenire un elicottero della Guardia costiera per recuperarli compiendo 5 viaggi.
Secondo quanto appreso dall’Ansa, si terrà alle 18 a Palazzo Chigi la riunione di governo, convocata dalla premier Giorgia Meloni sul dossier Migranti. All’incontro parteciperanno i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, insieme al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e della Difesa Guido Crosetto. “Non so se il muro è una soluzione, dipende dalla Grecia, ma non è la soluzione perché poi i muri si scavalcano, il problema è la strategia europea che faccia un muro di altro tipo, non è questione di ordine pubblico ma di strategia. In Ue si sono fatti passi avanti ma non si può costringere alcuni Paesi ad agire da soli“, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, nella conferenza alla stampa estera, alla domanda di un giornalista greco sull’utilità di erigere muri per bloccare i flussi migratori.
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