Mentre non accennano a placarsi le polemiche politiche sulle responsabilità sul naufragio dei migranti a Cutro, nel Mediterraneo si rischia una nuova strage.

Alarm Phone, il servizio telefonico che riceve le richieste di soccorso nel Mediterraneo, ha lanciato un nuovo allarme alle autorità per il rischio di una nuova strage. Alarm Phone “è in contatto con circa 500 persone su un barcone partito dalla #Libia, ci ha chiamato dall’area SAR italiana. Abbiamo allertato le autorità competenti. Non perdete tempo: mandate subito i soccorsi”, scrive il servizio telefonico di servizio civile su Twitter.

Appello fatto suo da Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, che sottolinea la situazione di pericolo in cui si trovano le 500 persone a bordo di un motopeschereccio al largo della Sicilia, nel Mare Jonio.

Tra le 9 e le 10 di questa mattina l’aereo Eagle 1 di Frontex ha sorvolato la posizione dell’imbarcazione. E lo stesso ha fatto un elicottero della US Navy. Come Mediterranea chiediamo alle Autorità italiane di lanciare subito un’operazione di soccorso per salvare quelle vite”, spiega Casarini.

Il capomissione di Mediterranea Saving Humans poi tira in ballo l’esecutivo italiano ricordando proprio lo scaricabarile delle responsabilità sulla strage di Cutro: “Mrcc Roma ha tutte le informazioni da diverse ore – aggiunge -. A scanso di equivoci questa è una situazione di distress, chiediamo che per favore inviino le motovedette e i mezzi aerei della Guardia costiera, che aprano un’evento Sar. Non è una operazione di polizia che serve. È un peschereccio strapieno di profughi in fuga, che chiede aiuto. Ci sono decine di donne e bambini. E da bordo segnalano ad Alarm Phone che stanno già imbarcando acqua. Non c’è un minuto da perdere“, conclude Casarini.

E questa volta l’evento Sar è stato immediatamente ‘formalizzato’. Una motovedetta della Guardia costiera ha mollato gli ormeggi da Pozzallo, ma ce ne sarebbero altre coinvolte dal versante orientale siciliano, per raggiungere la zona da cui proviene la richiesta di soccorso, a est di Siracusa.

Altro naufragio a Lampedusa

Dopo Cutro si è rischiata ancora una volta una tragedia nelle acqua italiane. Questa volta a Lampedusa, dove nella tarda serata di giovedì un barchino con 42 migranti, fra cui 5 donne e 1 minore, è naufragato in acque Sar italiane. A prestare i primi soccorsi è stato l’equipaggio di un peschereccio tunisino.

Quando i militari della Guardia costiera hanno raccolto l’SOS e recuperato i naufraghi, il barchino era già affondato. Diversi migranti, originari di Costa d’Avorio, Camerun e Nigeria, sono stati portati al poliambulatorio perché in forte ipotermia. I superstiti hanno riferito che non ci sono dispersi e che erano partiti da Sfax, in Tunisia, mercoledì scorso.

In un giorno 41 sbarchi

Sempre nella giornata di giovedì Lampedusa ha dovuto fare fronte ad un record: sull’isola sono infatti sbarcati 1.869 i migranti a bordo di 41 imbarcazioni, soccorse nelle acque antistanti l’isola o in area Sar dalle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza

Due barchini, con a bordo 46 e 41 migranti, sono riusciti ad approdare direttamente a terra fra la spiaggia della Guitgia e una una cala vicina. Dalla mezzanotte in poi sono stati registrati altri 14 sbarchi, con circa 605 migranti. All’hotspot di contrada Imbriacola, da dove ieri sono stati trasferiti 750 ospiti, al momento ci sono oltre 3 mila migranti.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia