Parla il presidente del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria
“Commissione sul Sud è un’offesa per i magistrati”, intervista ad Antonio Leone

«Io credo che ci si dovrebbe occupare di infrastrutture, di personale, di disagi logistici. La giustizia è una sola. Non esiste la giustizia del Regno delle due Sicilie o quella del Lombardo-Veneto», dichiara Antonio Leone, presidente del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, a proposito della Commissione di studio per la giustizia nel Sud istituita la scorsa settimana dalla ministra per la Coesione territoriale Mara Carfagna insieme alla Guardasigilli Marta Cartabia.
Presidente, i magistrati in servizio nei tribunali del Sud sono pronti al boicottaggio della Commissione.
E fanno bene! È un’offesa del tutto gratuita ai magistrati che pur fra mille difficoltà operano nel Sud esattamente al pari di quelli che operano al Nord. Guardi, stiamo assistendo in queste settimane a tutto un proliferare di Commissioni, sinceramente ho perso il conto. Si può dire che la giustizia in Italia è stata “commissionata”… e la politica sta a guardare.
Da dove si dovrebbe iniziare?
Io sono pugliese: non posso non pensare ai Palazzi di giustizia di Bari che da anni, dopo essere stati pure evacuati per rischio crollo e sostituiti con degli accampamenti, sono in condizioni imbarazzanti. Il Ministero della giustizia dovrebbe dedicarsi a risolvere queste situazioni, senza pensare a riti particolari per alcune aree geografiche del Paese. E poi penso che ci siano buone pratiche che dal Sud possono essere esportate al Nord e che le lungaggini siano disseminate un po’ ovunque.
È critico?
Certo. Credo che sia evidente a tutti che il funzionamento della giustizia dipenda molto, oltre che da quanto ci siamo detti, dalle capacità organizzative dei dirigenti degli uffici. Ero al Csm quando venne presentata una relazione da cui emergeva che uffici simili, appartenenti alle stesse aree geografiche e con scoperture sostanzialmente uguali, avevano tempi di definizioni dei processi molto diversi. Da cosa dipende? Dal rito? No ma da come i capi degli uffici hanno organizzato il lavoro.
Non le piacciono le Commissioni?
Non è che non mi piacciono le Commissioni. Ci sono sempre state. Dico solo che nei tempi strettissimi che hanno per concludere i lavori difficilmente ci potranno essere soluzioni “epocali”. I lavori, ad esempio, per riformare il codice di procedura penale della Commissione Pisapia, formata dai migliori giuristi, durarono anni. Adesso si vuole fare tutto in pochi mesi. La verità è che si vuole sommergere il Ministero della giustizia di Commissioni composte da accademici, avvocati (per la verità pochi) e magistrati (più di quanti non ce ne sono normalmente!): bisogna darsi una calmata.
Crede che il ministro della Giustizia riuscirà dove hanno fallito i suoi predecessori?
La maggioranza che compone questo esecutivo è molto variegata con posizioni assai distanti sui temi della giustizia. Personalmente sono scettico, spero però di sbagliarmi. Noto comunque che anche in questa Commissione si fa riferimento alla giustizia tributaria: una vera ossessione, dal momento che la ministra Cartabia aveva già istituito una Commissione ad hoc per riformarla.
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