Prima che qualunque deliberazione di competenza del Consiglio comunale giunga alla discussione e alla votazione c’è, o meglio ci dovrebbe essere, un preventivo esame da parte dei consiglieri comunali all’interno delle commissioni consiliari. I presidenti delle commissioni, a seconda della delibera e del tema in oggetto, possono convocare dirigenti, assessori e tecnici comunali, ma anche associazioni e qualunque stakeholder interessato agli argomenti dei vari atti deliberativi. Una funzione dal contatto diretto con la città, dove prende forma la partecipazione.

Eppure a Napoli, dopo due mesi dall’elezione del nuovo sindaco e dei consiglieri dell’assemblea cittadina, le commissioni non sono state ancora costituite. La maggioranza grande e variegata, che sostiene il primo cittadino Gaetano Manfredi, non riesce a “trovare la quadra” politica per indicare i propri presidenti da eleggere poi in seno alle stesse commissioni. Questo ritardo non è un bel segnale rispetto alla necessità di avere un organo amministrativo fondamentale, il Consiglio comunale efficace ed efficiente, capace di elaborare e deliberare velocemente e con la massima partecipazione della città. Per questo colpevole ritardo si avverte da un lato la poco autorevolezza, se non inesperienza, della presidente dell’assemblea cittadina che non richiama all’ordine i componenti della maggioranza del Consiglio comunale, dall’altro un mal celato disaccordo del cosiddetto “centrosinistra allargato” che deve dimostrare di essere forte, deciso e incisivo, non solo elettoralmente.

Insomma, se le deleghe delle undici commissioni permanenti sono state già decise e deliberate con un decreto, manca l’indicazione dei componenti che a loro volta ne eleggono i presidenti. È tutto fermo. L’opposizione, dal suo canto, non fa sentire la sua voce di protesta su questo colpevole ritardo della maggioranza, un ritardo che slitta anche la composizione dell’importantissima Commissione trasparenza, la cui presidenza spetta per legge alla minoranza. A meno che l’opposizione, come la maggioranza, non riesca a trovare un accordo. L’inizio per il Consiglio comunale tutto, comunque, non è dei migliori.