Il Conclave dovrà affrontare preliminarmente due questioni. La prima è valutare il contesto geopolitico che si è creato soprattutto negli ultimi anni. Il mondo è spaccato: le autocrazie e i fondamentalismi, da una parte, contro le democrazie, dall’altra. L’invasione russa dell’Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e il rischio di una “guerra fredda” tra Washington e Pechino vedono coinvolti anche aspetti che riguardano le religioni, a partire dai tre monoteismi.

La seconda questione riguarda la Chiesa lacerata da dissidi interni su aspetti cruciali: il rapporto centro/periferia, il sacerdozio delle donne, il ruolo del laicato, i nodi dottrinali rimasti irrisolti (aborto, fine vita, diritti Lgbtq+). Dinanzi a tale complessità, non sarà semplice per il Collegio cardinalizio individuare il successore di Papa Francesco. È auspicabile che sia europeo e abbia piena consapevolezza delle radici che la Chiesa ha conficcate nella storia di Europa. Il Cattolicesimo trumpiano tenterà di scongiurare tale sbocco per evitare eventuali intralci al disegno di trasformare la più grande democrazia di Occidente in una democrazia illiberale. E una parte delle chiese locali del cosiddetto Sud globale potrebbero convergere su tale tentativo e assecondare una scelta antioccidentale e antieuropea, pur di assicurare alla Chiesa una continuità con il pontificato di Papa Bergoglio.

Un pontificato all’insegna di un populismo di stampo peronista e di un terzomondismo anticapitalista epurato della sua matrice marxista. Francesco e Giovanni Paolo II avevano in comune un uso disinvolto della comunicazione per stabilire un rapporto diretto con il “popolo”. Bergoglio aveva aggiunto anche una buona dose di informalità e noncuranza delle regole ecclesiali. Ci vorrebbe ora un Papa che riscopra il legame profondo della Chiesa con il liberalismo politico, su cui si fondano lo stato di diritto e la democrazia. Un Papa che progetti un Concilio Vaticano III per compiere scelte chiare, con maggioranze e minoranze riscontrabili, come i tempi difficili che viviamo richiedono, anche sfidando la popolarità e mettendo a repentaglio il gradimento.

Alfonso Pascale

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