Alleati solo quando non c’è una campagna elettorale da lanciare, dove ribadire la solita propaganda populista. Ne sanno qualcosa Giuseppe Conte e, più in generale, il Movimento 5 Stelle che dopo mesi di passerelle e uscite ‘mano nella mano‘ con il nuovo Pd di Elly Schlein, adesso virano dritto in vista dell’appuntamento elettorale di giugno iniziando a lanciare frecciatine agli alleati del campo largo.

Prima gli attacchi di Giuseppe Conte sui migranti, poi le parole di Beppe Grillo, fondatore del Movimento ma, stando agli addetti ai lavori, sempre più marginale al progetto politico pentastellato. L’ex premier attacca la segretaria dem per “l’accoglienza indiscriminata” in merito all’emergenza migranti che sta mettendo in seria difficoltà il governo Meloni. L’avvocato del popolo non è nuovo a posizioni del genere, che strizzano l’occhio a quell’esecutivo con cui ogni tanto dialoga e sigla accordi politici.

Ma guai a dire a Conte di avere idee di destra. Non li ha firmati mica lui i decreti sicurezza di Salvini, salvo poi fare ammenda qualche anno dopo. “Nessuno si permetta di paragonarmi a questa destra”, ha replicato l’ex premier che punzecchia gli alleati dem, “Accoglienza indiscriminata? In passato mi sembra che sia stata questa la declinazione dei governi loro, se non è così ce lo chiariscano”, escludendo alleanze: “I cartelli elettorali non li faremo mai possiamo fare un confronto leale e franco. Ma chiarisco che noi lo ius soli non lo facciamo, facciamo lo ius scholae, che ha un senso”.

Dal presidente al fondatore del Movimento, dopo Conte ecco che Grillo torna a parlare e ad attaccare i Dem con la solita retorica usata in campagna elettorale. Il Movimento 5 stelle ha fatto alleanze a “destra e sinistra” ed è stato pugnalato “alla schiena” ha ricordato in una intervista al “Foglio“. “Non ci sono campi se non hai un po’ di immaginazione. Il campo è aperto a chiunque con un po’ di immaginazione. Le alleanze le abbiamo fatte, destra e sinistra, e siamo stati pugnalati alla schiena o sono successe altre cose”, ha detto Grillo, secondo cui il Partito democratico mancherebbe proprio di tale immaginazione: “Credo che non ce ne sia una lì dentro”. Parlando della segretaria del Pd, Elly Schlein, Grillo ha aggiunto: “Non ho giudizi. L’ho sentita, è una persona colta, poi non mi lascia un granché di strascico. Ma un po’ tutti i politici sono così”. Elogi scontati per Conte: “Lo sento più emotivamente coinvolto. Lui proviene da un altro mondo, accademico, diverso dal Movimento 5 stelle della strada, del Vaffa. Avevamo bisogno di andare oltre quella linea”.

 

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