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Controcorrente, quella strana Italia di oggi così poco liberalsocialista: il libro di Fabrizio Cicchitto
Un secolo di storia raccontato con la ragione e la passione

Alle spalle abbiamo un quinquennio almeno di vicende politiche intricatissime, e un periodo più lungo di rapide ascese e cadute di partiti e personaggi, di svolte repentine sullo sfondo di inauditi accadimenti. Gli storici di domani avranno qualche difficoltà a mettere ordine in questo gigantesco guazzabuglio che è diventata la storia. Davvero aiuta molto il libro di Fabrizio Cicchitto, “Controcorrente” (Baldini+Castoldi), un bel volumone che ricostruisce cento anni di storia italiana secondo una lettura “liberal-socialista”, con l’occhio analitico dello studioso e allo stesso tempo con quello della passione politica di un socialista di vecchia data: un equilibrio che non sempre i politici, quando scrivono di storia, riescono a mantenere.
Qui c’è davvero un mucchio di analisi, un’attenta ricostruzione soprattutto di alcuni passaggi: il primo centrosinistra, per esempio, ma anche quei terribili anni Novanta che colpirono pure il partito di Cicchitto, il Psi di cui fu dirigente fin dagli anni Settanta, giovane esponente vicino a Riccardo Lombardi (una figura purtroppo un po’ dimenticata). Inoltre il libro è attentissimo alle trasformazioni, non prive di contraddizioni, della sinistra italiana e in particolare del Pci (molto severo il giudizio sul berlinguerismo) e delle successive filiazioni: e qui c’è davvero parecchio da apprendere.
Poi ecco Craxi, la sua forza e i suoi limiti, e quindi il partito distrutto dall’inchiesta di Mani Pulite. Poi arrivò il ciclone-Berlusconi, da cui fu attratto fino a diventare capogruppo a Montecitorio del PdL, quello della fusione tra Forza Italia e An. Ed è ricco di interpretazioni sul filo extra-istituzionale che percorre mezza storia della Repubblica, dalle trame degli anni Sessanta alla mafia passando per la P2: una storia parallela a quella “ufficiale”, che ha inciso ma poi fino a un certo punto, sostiene l’autore.
Ma, come si diceva all’inizio, è la parte finale – dedicata alla ricostruzione di questi ultimi anni – la più intrigante. Intanto perché l’autore, mettendo in fila i fatti, riesce a sbrogliare alcune matasse politiche tuttora oggetto di discussione: il grillismo, per esempio, cos’è stato davvero? E la stessa figura di Giuseppe Conte, così strattonato da Cicchitto per il suo congenito trasformismo? E Salvini, «un avventuriero» alla guida di una Lega che con lui ha adottato persino metodi «squadristici» con la famosa “Bestia” mediatica?
E ancora, «l’inadeguato» Zingaretti, la spregiudicatezza alla fine positiva di Renzi, fino all’avvento di Giorgia Meloni: con stile secco, appuntito, chiarissimo, Cicchitto conduce il lettore sino alle soglie dell’oggi, quindi dentro una fase che si annuncia del tutto nuova e tutt’altro che priva di incognite, sia sul piano internazionale che su quello interno. “Controcorrente” è dunque un libro di storia e di politica all’incrocio tra ragione e passione, ed è un contributo prezioso per la comprensione di questi lunghi e complicati anni.
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