Sono stati ufficialmente autorizzati in Italia i farmaci antimalarici per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2. La novità arrivata dalla Gazzetta ufficiale, dove viene precisato che i farmaci a base di clorochina e idrossiclorochina saranno a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.

Per lo stesso uso inoltre sono state autorizzate le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale, che i medici potranno quindi prescrivere.

IL TRIBUTO DI VITE UMANE DEI MEDICI – Continua a salire, giorno dopo giorno, la conta dei decessi tra i medici per l’epidemia di Covid-19. Nella lista aggiornata dalla  Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) si aggiunge infatti il dottor Giulio Calvi, deceduto a Bergamo. Il totale dei medici che hanno ad oggi perso la vita per contagio da Coronavirus sale quindi a 44.

TORNA LA PAURA A CODOGNO – Era stata la prima zona rossa d’Italia. Quelle immagini di una città chiusa, i militari al confine, le persone obbligate a restare in casa avevano impressionato l’intero Paese, ancora certo che quelle sarebbero rimaste scene da guardare in tv e non momenti di vita vissuta. Eppure Codogno, Comune di 15mila anime nel lodigiano, fino a qualche settimana fa sconosciuto ai più, è stato l’esempio da seguire: chiuderlo aveva impedito ai contagi di crescere. Un trend che, nelle ultime settimane, è stato costantemente in calo, fino a quando, con l’abolizione delle zone rosse, si è tornati a salire.

Il timore del sindaco e degli abitanti del paese, come riporta il Corriere della Sera, è che i sacrifici fin qui fatti vengano vanificati: “Abbiamo sei positivi in più – spiega Francesco Passerini, sindaco della cittadina lodigiana e presidente della Provincia -. Nelle ultime giornate eravamo fermi a 268 casi. Un segnale che i divieti introdotti con la zona rossa avevano funzionato”. Secondo il primo cittadino, il punto di svolta, in negativo, è stata la decisione di Chigi di abolire le zone rosse speciali in Lombardia e di estendere la zona rossa a tutto il Paese, con un allentamento, però, delle misure restrittive che erano state fin lì adottate scrupolosamente dagli abitanti di Codogno.”Ci aveva sorpreso vedere che nel decreto del governo dello scorso 8 marzo la zona rossa veniva abolita – prosegue Passerini -. Che senso ha chiudere tutto se poi, appena arrivano i primi risultati positivi, si dà la possibilità di riaprire negozi e di spostarsi per lavoro praticamente ovunque?”.

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