Il progetto della Regione è di tenere pronti per l’eventuale picco di Coronavirus in Campania 280 posti letto di terapia intensiva dotati di respiratore polmonare. E ogni ospedale con trasferimenti di pazienti e ristrutturazioni lampo lavora per fronteggiare la pandemia di Coronavirus. Attualmente, in Campania, i pazienti di Covid-19 in terapia intensiva sono 111, 198 i posti letto attivi in terapia intensiva e 408 quelli attivati per la degenza dei malati. La prima buona notizia arriva dall’Azienda dei Colli che ieri ha “recuperato” nell’ospedale Cotugno quattro posti letto di terapia intensiva.

I controlli Tac in mattinata hanno permesso al professore Paolo Ascierto, leader degli studi sul melanoma, e a Vincenzo Montesarchio, direttore dell’oncologia del Monaldi, di programmare i trasferimenti nel reparto Covid per quattro ricoverati che hanno superato la fase acuta (e grave) di contagio da Coronavirus grazie alla sperimentazione che la Fondazione Pascale autorizzata dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) porta avanti con gli infettivologi e i colleghi oncologi dell’Azienda dei Colli. Il tocilizumab, farmaco per la cura dell’artrite reumatoide, è stato usato in Cina su oltre venti pazienti contagiati dal Coronavirus e ha garantito risposte molto positive.

La Fondazione Pascale ha da tempo referenti in tutti i continenti: Ascierto era in contatto con i colleghi di Whuan che lo hanno aggiornato su tempi e modalità della sperimentazione asiatica. L’arrivo del Coronavirus in Italia e in Campania ha dato la possibilità al Pascale e all’azienda dei Colli di far partire una sperimentazione “off label” a base di Tocilizumab su diciotto pazienti contagiati dal Coronavirus e ricoverati in terapia intensiva. I risultati ottenuti con il farmaco per la cura dell’artrite reumatoide hanno permesso al Pascale di ottenere dall’Aifa il via libera far partire, come centro pilota, una sperimentazione nazionale con il Tocilizumab.

“Questi quattro pazienti – ammette con soddisfazione Ascierto – oggi sono usciti dal tunnel della terapia intensiva. I loro parametri respiratori miglioravano di giorno in giorno, abbiamo controllato con la Tac le loro condizioni polmonari decidendo di liberarli dall’intubazione e di trasferirli in un reparto ordinario per pazienti Covid. Siamo contenti, ma il nostro rimane un ottimismo moderato: questo è un primo risultato positivo della sperimentazione che stiamo portando avanti. L’arruolamento si è chiuso in 24 ore con l’adesione di strutture ospedaliere di tante città italiane e ogni giorno da altri ospedali arrivano richieste all’Aifa per collaborare a questo studio”.

Cabina di regia al Pascale, il ciak spetta ad Ascierto che nell’Azienda dei Colli ha come primo referente il direttore dell’oncologia del Monaldi, Enzo Montesarchio. “Abbiamo altri venti pazienti – chiarisce Ascierto – che partecipano alla sperimentazione con il Tocilizumab, farmaco che non combatte il Coronavirus ma ci permette di superare una serie di complicanze in chi ne è contagiato. La collaborazione del Cotugno è eccezionale, giusto ricordare con Enzo Montesarchio i colleghi Fiorentino Fragranza, Roberto Parrella e Luigi Atripaldi, l’analista che costantemente controlla l’interleuchina 6 nei pazienti inseriti nella sperimentazione”.

Sul Coronavirus lavora tutta l’Italia e, mentre Napoli trasferisce dalla terapia intensiva al reparto “ordinario” quattro pazienti, a Catania sono stati dimessi per tornare a casa, dopo un ricovero di qualche giorno nel reparto di malattie infettive, tre contagiati da Coronavirus che non presentavano un quadro particolarmente complicato. Ma com’è arrivato e da dove questo virus? All’interrogativo risponde il Campus biomedico di Roma chiarendo che il Coronavirus avrebbe attraversato due volte le frontiere italiane arrivando da Cina e Germania, Paese dove i contagi sono in crescita.