Oltre centomila vittime provocate dal coronavirus. Con i 318 decessi emersi nel bollettino di lunedì 8 marzo, l’Italia tocca quota 100.103 morti dall’inizio della pandemia, è la sesta nazione al mondo in questa drammatica classifica dopo Usa, Brasile, Messico, India e Regno Unito. I nuovi casi di coronavirus accertati sono 13.902, per un totale di 3.081.368, emersi dall’analisi di 184.684, quasi 90mila meno del giorno precedente quando con 271.336 tamponi è emersa la positività di 20.765 persone.

Con questi dati il tasso di positività scende dal 7,6% al 7,52%. Il numero degli attualmente positivi è di 472.533 persone (-329) mentre i dimessi/guariti odierni sono 13.893 per un totale di 2.508.732 dall’inizio dell’epidemia.

Continuano ad aumentare i ricoveri in ospedale: sono 2.700 le persone ricoverate in terapia intensiva, con un incremento di 95 unità. In aumento anche i posti letto occupati in regime ordinario: 687 in più in 24 ore per un totale di 21.831 ricoverati con sintomi. A livello territoriale, le regioni con il maggior numero di contagi sono la Lombardia (2.301), l’Emilia-Romagna (2.987), la Campania (1.644) ed il Piemonte (1.214).

“Ci troviamo tutti di fronte, in questi giorni, a un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria. Ognuno deve fare la propria parte nel contenere la diffusione del virus. Ma soprattutto il governo deve fare la sua. Anzi deve cercare ogni giorno di fare di più”. Così il premier, Mario Draghi, in un videomessaggio alla Conferenza ‘Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere’, promossa dalla Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

Poi un pizzico di ottimismo: “La pandemia non è ancora sconfitta ma si intravede, con l’accelerazione del piano dei vaccini, una via d’uscita non lontana. Voglio cogliere questa occasione per mandare a tutti un segnale vero di fiducia. Anche in noi stessi”.

Redazione

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