Il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri ha fatto proprio il motto dell’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Giovanni Pascale” di Napoli. Durante la prima puntatata di Restart, su Rai due, si è fatto intervistare dal suo studio sui temi della pandemia. Sulla sua scrivania c’era la piccola scultura con la formula “1+1=3”.

La formula è il motto del Pascale. “1 + 1 = 3” significa che quando c’è sinergia il risultato è maggiore della somma dei singoli componenti. Il Direttore Generale del Pascale Attilio Bianchi regalò la piccola scultura al viceministro a luglio, in occasione di una sua visita proprio a Napoli, nell’Istituto da lui guidato. Per Bianchi si trattava di un buon augurio e un suggerimento per un ministero che mai come nel 2020 ha bisogno di mettere insieme tutte le competenze possibili per sconfiggere la pandemia.

Sileri ha esposto la sequenza di numeri sulla sua scrivania, in bella mostra, testimoniando di aver fatto proprio il motto che ha portato il Pascale a grandi successi. La forza di questa intuizione sta proprio nella multidisciplinarietà di tutto il gruppo del Pascale. “La messa in comune di peculiarità diverse e complementari tra di loro possono dare dei risultati incredibili”, ha ripetuto spesso Bianchi, spiegando la formula.

E che questa sia vincente lo hanno dimostrato nei mesi i fatti. A partire dall’ intuizione di utilizzare il Tocilizumab come farmaco per curare il Coronavirus. Era ancora Marzo, quando la comunità scientifica brancolava nel buio dell’incertezza di cosa fosse il nuovo virus e come si sarebbe potuto combatterlo, e dal Pascale arrivò la proposta di utilizzare il farmaco che si usa per trattare le complicanze respiratorie che si sviluppano in corso di terapia in alcuni pazienti oncologici.

“Erano le due di notte e come talora accade stavamo chattando sul nostro gruppo di Whatsapp. Ci chiedevamo cosa potessimo fare per contribuire scientificamente nella lotta contro il Coronavirus. Ed è stato in quel momento che è venuto spontaneo dire che la parte finale dell’infezione Covid-19 è dovuta alla tempesta citochinica, come avviene anche in altre infezioni. Così ad Ascierto è venuto in mente il Tocilizumab”. A raccontare quel momento che cambiò in quel momento le sorti dell’emergenza fu Franco Maria Buonaguro, Direttore della Struttura Complessa di Biologia Molecolare e Virologia Oncologica dell’Istituto Pascale. Per arrivare a quella intuizione bastò una chat e mettere insieme tante teste con competenze molto diverse tra loro, apparentemente inconciliabili.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.