Un vaccino per il Coronavirus su cui lavoriamo da marzo, ora la prima fase di test sui pazienti. Entro l’estate il vaccino arriverà”. È l’annuncio che arriva da Paolo Ascierto, ricercatore e oncologo dell’Istituto tumori ‘Pascale’ di Napoli, dalle colonne de Il Matttino. Sul giornale Ascierto fa infatti il punto sulla sperimentazione del vaccino dell’azienda italiana Takis: “Ci stiamo lavorando dall’inizio della pandemiasu sollecitazione della ditta farmaceutica Takis con cui collaboro da tempo per la messa a punto di un vaccino con neoantigeni. A marzo abbiamo avviato lo studio sul vaccino anti-Covid che verrà sperimentato nella fase 1, oltre che al Pascale, anche allo Spallanzani di Roma e all’università Bicocca di Milano”.

Attualmente, sottolinea l’oncologo del Pascale di Napoli, è stata terminata la sperimentazione sugli animali e “iniziamo la fase 1 sui pazienti. Ne verranno selezionati un centinaio con schede sul trattamento e i dosaggi. Dopo 3 mesi potremo esaminare le risposte sugli effetti collaterali e i dosaggi”.

Successivamente partirà la seconda fase, “un’ulteriore sperimentazione su altri 100 pazienti, per verificare tossicità e dosaggi”, dalla durata di tre mesi, per entrare quindi nella terza e ultima fase. Un ultimo step che, se non ci saranno intoppi, “consente di mettere a confronto gruppi di pazienti trattati con il vaccino in sperimentazione e gruppi senza vaccino. Dai risultati e dalle indicazioni raccolte, si potrebbe poi partire con la produzione”, spiega Ascierto.

Se tutto andrà secondo i piani, l’ultimo step arriverà “non prima di giugno e luglio del prossimo anno, sempre se tutto procederà bene e se tutte le sperimentazioni avranno fornito risposte positive, come ne abbiamo ricevute – ricorda Ascierto – dalle sperimentazioni sugli animali”.

I NUMERI IN CAMPANIA – “Oggi quello che preoccupa è la diffusione e la velocità del contagio”, spiega l’oncologo del Pascale in merito ai numeri attuali dei contagi in Campania. Per Ascierto la preoccupazione riguarda anche i numeri dei ricoveri: “Su 227 posti di terapia intensiva, 170 sono già occupati. Di 1.500 posti in degenza normale, ne abbiamo 1.416 occupati. Sono dati intrecciati e in evoluzione collegata. Se aumentano i contagi, in proporzione statistica avremo più pazienti sintomatici che avranno bisogno di ricovero. E una catena. Se i numeri aumentano, il sistema rischia il collasso”.

Ma problemi di “saturazione” arrivano anche dal sistema di medicina di base. Ascierto spiega di conoscere molti colleghi che lavorano sul territorio e che hanno “decine di pazienti in cura domiciliare, risultati positivi. Molti non riescono a tenere testa all’aumento rapido di assistiti risultato positivi asintomatici, da curare. Significa che la vera risposta è la responsabilità collettiva, nel seguire le indicazioni e i consigli di prevenzione”.

LOCKDOWN – Quanto al possibile lockdown, per Ascierto si tratta di una “soluzione estrema, che abbiamo già sperimentato con successo in primavera”. Una possibilità che però “dal punto di vista economico-sociale, non ce lo possiamo permettere”. Se la crescita di contagi non si arresterà, ricorda quindi l’oncologo “la strada del lockdown diventa obbligata”.

Luigi Ragno

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