Una polmonite bilaterale allo stato precoce, ovvero una infezione che ha colpito entrambi i polmoni. È questo il quadro medico di Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia ricoverato da questa notte all’ospedale San Raffaele di Milano (non in terapia intensiva), ‘spinto’ dal suo medico personale Alberto Zangrillo a restare nella struttura sanitaria dopo i risultati della  Tac.

L’ex presidente del Consiglio era risultato positivo al Coronavirus il tre settembre, a seguire anche i figli Luigi e Barbara così come la nuova compagna (la deputata di Forza Italia Marta Fascina) e un uomo della sua scorta.

SINTOMI – Come spiega al Corriere della Sera Sergio Harari, direttore del Dipartimento di Medicina e dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano, i sintomi più tipici della polmonite bilaterale, una polmonite di origine virale che comporta il coinvolgimento del tessuto interstiziale, sono “febbre, tosse, mancanza di fiato, brividi, stanchezza, malessere generale”, ma non tutti si presentano allo stesso tempo.

CHI E’ A RISCHIO – Le persone più a rischio, sottolinea Harari al Corriere, sono coloro che soffrono di malattie croniche come “diabete, patologie cardio-respiratorie, fumatori, anziani (soprattutto ultrasessantacinquenni), bambini e immunodepressi”.

LA DIAGNOSI – Per la diagnosi “in molti può bastare anche solo la valutazione completa dei sintomi del paziente e la visita con l’auscultazione”, spiega Harari, ma solitamente è “radiologica”. In alcuni casi, sottolinea il direttore del Dipartimento di Medicina e dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano, la “radiografia del torace può essere negativa, rendendo necessaria una Tac”, come nel caso di Berlusconi.

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