La scintilla in aula, durante il dibattito della commissione Antimafia, ha nome e cognome: Giovanni Donzelli, deputato di Fratello d’Italia, fedelissimo di Giorgia Meloni e vicepresidente del Copasir con incarichi apicali nel partito – scelto anche come commissario della federazione romana di FdI -, prende la parola facendo riferimento a una visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito, di alcuni parlamentari del Pd tra cui Andrea Orlando, Walter Verini e Debora Serracchiani (effettuata nell’esercizio delle loro prerogative di parlamentari).

Un influencer (Cospito ndr.) che usa il 41 bis per far cedere lo Stato”. E poi ancora. ”Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, Presidente, se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia. Lo vogliamo sapere in quest’Aula, oggi!”. Con questo intervento Donzelli “insulta” i dem che ne chiedono le scuse.

“C’è la verifica dell’attuazione del 41bis. È giusto ricordare che i mafiosi non temono il carcere — ha detto il parlamentare toscano —. Un mafioso non teme fino in fondo il carcere perché dal carcere continua a gestire i propri affari. I mafiosi hanno il terrore del 41 bis, perché è quello strumento che impedisce al mafioso di controllare il territorio e fa avere al mafioso la certezza che lo Stato ha vinto. Sono decenni che la mafia prova in tutti i modi a cercare strade per fare cambiare idea allo Stato e lo Stato finora non ha cambiato idea. C’è una nuova strada, e un nuovo personaggio: un influencer che sta utilizzando questo strumento ed è il terrorista Cospito. Sta utilizzando la mafia per far cedere lo Stato sul 41 bis”.

Federico Fornaro prende la parola a Montecitorio ma il caos è già esploso nell’emiciclo. Subito tocca a Debora Serracchiani: “Sbaglia chi pensa di poterci dividere tra buoni e cattivi su temi così delicati. È stato un grave errore intervenire questa mattina con parole che avrebbero dovuto essere evitate nel modo più assoluto”, ha detto rivolgendosi a Donzelli e invitandolo “a vergognarsi”.

“Ci sono molte ragioni per le quali potremmo invitare Donzelli a vergognarsi e non le ripeterò tutte in quest’aula, ne dirò solo due – replica di Peppe Provenzano, vicesegretario del Pd – La prima è che il suo intervento non c’entra nulla con l’articolo uno della proposta di legge che stiamo esaminando. La seconda è che sta sporcando la profonda unità che stiamo cercando di costruire sui temi della lotta alla mafia. Unità. Le chiedo, presidente, di richiamare Donzelli al rispetto della sua funzione e di tutti noi che siamo in quest’aula”.

I dem sono su tutte le furie: chiedono un intervento di FdI e pretendono la retromarcia, ma avviene tutt’altro. La meloniana Lucaselli rilancia: ”La questione nasce da un fatto: è vero o no che alcuni parlamentari del Pd sono andati a trovare Cospito? Donzelli nell’ambito della critica politica ha semplicemente riportato un fatto”.

A questo punto parla Enrico Letta che chiede ”rispetto”. Gli fa eco il verde Angelo Bonelli: “Onorevole Donzelli, lei ha detto una sciocchezza. Si scusi”. Le fiamme divampano e alcuni deputati del Carroccio si sfogano: “L’intervento di Donzelli è stato assolutamente fuori luogo”. Donzelli però tira dritto: “Non devo chiedere scusa su niente, non ho detto niente di sconveniente. Andrò ben volentieri dal giurì d’onore”.

Maria Elena Boschi deputata di Azione – Italia Viva – Renew Europe, chiede le dimissioni di Donzelli da vicepresidente del Copasir dopo le sue dichiarazioni su Cospito: “Inaccettabile quello che Donzelli ha detto questa mattina ed è ancor più grave che abbia fatto riferimento a documenti riservati del ministero della Giustizia che avrebbe visionato. A che titolo ha preso visione di questi documenti? In qualità di vicepresidente del Copasir, di dirigente di Fratelli d’Italia, di amico del sottosegretario Delmastro? Per fare chiarezza presenteremo un’interpellanza urgente”, e esterna la solidarietà ai colleghi del dem: “Noi che negli anni passati siamo stati attaccati in modo populista anche da Donzelli senza che si levasse una parola in nostra difesa, ora esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi ed amici del Pd, non per la comune militanza di un tempo, ma perché Donzelli ha violato le regole istituzionali e lo sanno anche i colleghi di maggioranza che tacciono per amor di coalizione. Ora – conclude – Donzelli dovrebbe chiedere scusa e lasciare il ruolo di vicepresidente del Copasir”

Riccardo Annibali

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