La Cina torna a preoccupare il mondo per quanto riguarda i contagi Covid. Il responsabile della recente impennata potrebbe essere la sottovariante XBB.1.5 del virus SarsCoV2, conosciuta anche come ‘Gryphon‘, una variante dell’ormai conosciuta Omicron. Ma secondo gli esperti a farsi strada impennando il numero di contagi sono anche Cerberus e Centaurus. Purtroppo dalla Cina su numero contagi e tipo di varianti in circolazione non ci sono dati certi. Ed è questo il motivo per cui molti governi nel mondo hanno deciso di correre ai ripari per evitare una nuova ondata imponendo tamponi e sequenziamento per tutti i viaggiatori provenienti dalla Cina.

Nei primi giorni di tamponi obbligatori negli aeroporti italiani è emerso che i viaggiatori dalla Cina per la metà circa sono risultati positivi al Covid, virus portato dal Paese asiatico dove si contano circa 1 milione di contagi e 5mila morti al giorno. Quale variante vada per la maggiore non è possibile saperlo con certezza. La buona notizia è che sembrerebbero essere tutte sottovarianti di Omicron, un tipo di virus che circola da tempo in Europa e nel resto del mondo e verso cui moltissimi hanno un qualche grado di immunità, derivante dai vaccini o da pregressa infezione.

Secondo quanto riportato dal Corriere, i sequenziamenti avvenuti in Lombardia dai tamponi di chi arrivava dalla Cina hanno evidenziato solo varianti Omicron, in particolare: B 5.7, BA 5.2, BE 1.1.1, BF 7, BQ 1.1. Quel poco che il paese del Dragone ha depositato e ufficializzato riguarda le sequenze di XBB, BF.7, BA.5.2 e BA.2.3.20 che sono tutte Omicron. L’altra buona notizia è che si tratta di tutte sottovarianti che sono sotto osservazione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) da ottobre. Tra queste anche Gryphon che in particolare preoccupa di più gli esperti che la considerano la possibile causa dell’eventuale ondata cinese di contagi.

Gryphon in particolare era già presente in Italia e in Cina, è il risultato ricombinante dei sotto-lignaggi BJ.1 e BM.1.1.1, ma a sua volta ha generato XBB.1.5 che è la vera indiziata perché a New York è aumentata del 140% nell’ultimo mese e ha fatto segnare un tasso di ricoveri ospedalieri da Covid superiore rispetto a quello dell’ondata dell’estate 2021. Questa sottovariante, XBB.1.5, contiene una mutazione chiamata F486P, che le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi meglio delle cugine e sarebbe anche più trasmissibile. E da qui il motivo della preoccupazione. Ma uno studio della Emory University, della Stanford University e del NIAID pubblicato il 21 dicembre sul New England Journal of Medicine mostra che i vaccini bivalenti a Rna che sono stati usati in Italia per i richiami, migliorano la neutralizzazione contro le sotto varianti Omicron tra cui anche BA.2.75.2, BQ.1.1 e XBB.

I sintomi a cui prestare attenzione

Cerberus e Gryphon sono più veloci nell’eludere il sistema immunitario e provocano conseguenze talvolta difficili da distinguere. Come riconoscerle? Occorre essere prudenti: non bisogna aspettare di avere la febbre a 38 o di respirare male per fare un tampone. Anche una temperatura non elevata, sotto i 38 gradi, deve indurre alla cautela. Sarebbe meglio comunque fare un controllo.

I sintomi chiave delle varianti Gryphon, Centaurus e Cerberus sono respiratori: naso che cola, mal di gola, mal di testa, mosse secca, affaticamento, starnuti, vertigini, mal di orecchio. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel caso della Gryphon sarebbero più aggressivi. Se si avvertono sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola, vale quindi la pena fare un test per verificare di non avere il Covid. La particolarità di queste nuove varianti è che sono difficili da riconoscere. Sono simili all’influenza (che in questo momento sta vivendo il suo picco) e non hanno più quei sintomi inconfondibili che c’erano all’inizio della pandemia come ageusia e anosmia, ossia perdita (temporanea) di gusto e olfatto. Per questo gli esperti consigliano di ricorrere al tampone al più presto.

“Stiamo cominciando a conoscere meglio Gryphon e Cerberus – spiega – . È confermato che tendono a manifestarsi soprattutto nelle alte vie respiratorie, causando sintomi simili a quelli dell’influenza, come raffreddore, tosse stizzosa e mal di gola. Fermo restando che è da capire quanto ciò sia ‘demeritò di un virus meno patogeno e quanto merito dell’immunità che si è creata nella popolazione”, ha spiegato Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.