La campagna vaccinale nel Lazio prosegue a pieno ritmo, ma c’è chi non ha ancora ricevuto la prima dose del vaccino anti Covid-19. Per una scelta legata a motivi personali o di salute, molte persone si trovano così scoperte davanti al virus, divenuto più virulento con la variante delta.

Emblematico il caso di 43enne e suo figlio di appena due anni, finiti in ospedale per aver contratto il Covid-19. L’uomo, originario di Formia in provincia di Latina, non si è vaccinato contro il coronavirus. È stato ricoverato in terapia intensiva nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia. Il virus non ha quindi risparmiato nemmeno il piccolo, che è ora ricoverato al Bambino Gesù di Roma. Stesso tragitto compirà, a breve, anche il padre come sta avvenendo, di prassi, in questa fase dell’emergenza sanitaria.

Anche all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, infatti, non ci sono più pazienti Covid in Rianimazione proprio perché si è scelto di ricoverare i malati più gravi a Roma e di tenere occupate alcune stanze del Pronto soccorso e del reparto di Malattie infettive con quelli meno preoccupanti.

La situazione nel Lazio

Sono in aumento i contagi di Covid-19 nel Lazio. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 703 nuovi positivi, 229 in più rispetto al giorno prima. C’è un decesso, mentre i ricoverati sono 441 e le persone in terapia intensiva sono 63. Per quanto riguarda il valore Rt è in calo, l’incidenza è costante, pressione sulla rete ospedaliera rimane bassa. A confermarlo è l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’amato, al termine della videoconferenza della task-force regionale per il COVID-19 con i direttori generali delle Asl e Aziende ospedaliere, Policlinici universitari e l’ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

Andrea Lagatta

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