La situazione in Ucraina resta molto tesa. Lungo il confine del Donbass le parti continuano ad accusarsi reciprocamente di violenze. Secondo l’agenzia russa Tass, le forze armate ucraine hanno tentato di attaccare le posizioni della repubblica filorussa di Lugansk e hanno distrutto cinque edifici residenziali. Sono stati bombardati anche tre insediamenti nella Repubblica popolare di Donetsk.

Anche Kiev, attraverso il quartier generale dell’esercito, non risparmia le accuse e sostiene che “il nemico ha usato armi proibite dagli accordi di Minsk per 116 volte e che, in 24 ore, le forze separatiste hanno violato il cessate il fuoco 136 volte in 24 ore”. Secondo Kiev, due soldati ucraini sono stati uccisi, quattro sono rimasti feriti e un altro ha riportato ferite da combattimento. Intanto continua la fuga di massa della popolazione del Donbass verso le regioni limitrofe russe.

In giornata Joe Biden ha convocato una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale sulla crisi Ucraina. Lo rende noto la Casa Bianca, riferendo che il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale, da cui è regolarmente aggiornato, ribadiscono che “la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l’Ucraina in qualsiasi momento”.

Ore 18. 00: Fonti vicine all’intelligence americana confermano che i comandanti dell’esercito russo avrebbero ricevuto ordini di procedere con l’invasione dell’Ucraina, con piani specifici di manovre su ogni campo di battaglia. Lo riporta il corrispondente della tv americana Cbs, David Martin, a partire da una deduzione: “Stanno facendo tutto ciò che è nel protocollo una volta ottenuti gli ordini di invadere”. Da giorni la presidenza Usa divulga fonti di intelligence secondo cui un’invasione sarebbe imminente.

Ore 17.40 : Mosca smentisce vertice Gruppo di Contatto. Non è previsto alcun vertice del Gruppo di Contatto Trilaterale sul Donbass nei prossimi giorni. All’agenzia governativa Interfax una fonte russa ben informata ha smentito quanto annunciato dall’Eliseo. «Un vertice è possibile solo quando viene preparato, e la sua agenda è sostanziale. Al momento, Kiev non ha preparato proposte per applicare il Pacchetto di Misure degli Accordi di Minsk». L’Osce ha annunciato per domani un vertice straordinario dei rappresentanti permanenti sul Donbass.

Ore 16.48: Il Gruppo di Contatto Trilaterale sull’Ucraina con rappresentanti di Mosca, Kiev e Osce si riunirà domani. È quanto hanno concordato, secondo una fonte francese, i presidenti di Francia e Russia, Emmanuel Macron e Vladimir Putin. Il presidente francese sentirà “nelle prossime ore” il presidente Usa, Joe Biden, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz.

Ore 16.45:  Il ministro degli Esteri francese Jean Yves Le Drian “incontrerà il suo omologo russo Sergei Lavrov domani, e altre consultazioni saranno condotte a Parigi” nell’ambito del “lavoro diplomatico” per arrivare a una soluzione diplomatica della crisi ucraina. Lo riferisce l’Eliseo dando conto della telefonata tra Emmanuel Macron e Vladimir Putin.

Ore 16.20 : Il segretario di Stato americano Antony Blinken in un’intervista della Cnn si è detto pronto a un incontro con il ministro russo degli Esteri Sergei Lavrov, mercoledì prossimo, “se la Russia nel frattempo non invaderà l’Ucraina”. II capo della diplomazia di Washington ha detto: “Se non invade, ci sarò, spero che ci sarà anche lui. Farò tutto il possibile per vedere se una può avanzare una soluzione diplomatica a questa crisi creata dalla Russia e dalla sua aggressione contro l’Ucraina”. Blinken ha ricordato che gli Stati Uniti “hanno messo sul tavolo alcune idee che possiamo perseguire che rafforzerebbero la sicurezza” per la Russia, l’America e l’Europa. “Questa è la conversazione che mi piacerebbe avere con il ministro Lavrov”. Ma appunto: “Dipende interamente se la Russia invade o meno”. Lo stesso Joe Biden ha “chiarito molto bene che è pronto a incontrare il presidente Putin in qualsiasi momento e in qualsiasi formato, se ciò può aiutare a scongiurare una guerra”. Gli Stati Uniti useranno “ogni opportunità e ogni minuto che abbiamo per vedere se la diplomazia può ancora dissuadere il presidente Putin. Finché i carri armati non avanzeranno davvero”. A una domanda sulle sanzioni che Washington programma per la Russia, Blinken ha poi risposto che “poiché l’obiettivo delle sanzioni è in prima istanza quello di cercare di dissuadere la Russia dall’entrare in guerra”, non è il momento di rivelarle. “La Russia cercherebbe di mettere in atto piani contro”. Inoltre “non appena le attivi, il deterrente non esiste più. E cercheremo di usare fino all’ultimo questo deterrente”.

Ore 16.15 :  Secondo il comunicato del Cremlino sulla telefonata Macron-Putin c’è l’accordo che bisogna lavorare per un cessate il fuoco. Il presidente russo ha però espresso “seria preoccupazione per il deterioramento della situazione sulla linea di contatto nel Donbass”, la cui ragione, però, individua “nelle provocazioni delle forze di sicurezza ucraine”. “È stata richiamata l’attenzione sugli sforzi correnti dei Paesi Nato per riempire l’Ucraina di armi e munizioni moderne, il che sta spingendo Kiev verso una soluzione militare al cosiddetto problema del Donbass”, si legge nella nota del Cremlino, “di conseguenza, i civili delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk soffrono e sono stati costretti all’evacuazione in Russia per sfuggire ai cannoneggiamenti sempre più intensi”.

Ore 16.00 : Emmanuel Macron e Vladimir Putin sono d’accordo che bisogna lavorare ad un cessate il fuoco nell’Ucraina Orientale. Lo ha reso noto l’Eliseo al termine del lungo colloquio telefonico tra il presidente francese e quello russo. Stando a quanto riferisce il Cremlino invece, il presidente russo Putin è convinto che le “provocazioni” ucraine sono all’origine dell’escalation nell’est dell’Ucraina.

Ore 15.30: Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un tweet dopo un colloquio telefonico di 3o minuti con il presidente francese Emmanuel Macron, ha sottolineato il suo sostegno per “l’introduzione immediata di un cessate il fuoco” in Donbass. “Ho informato Emmanuel Macron sulla situazione attuale e sui nuovi provocatori bombardamenti. Noi siamo a favore di un’intensificazione del processo di pace, sosteniamo l’immediata convocazione del Gruppo di contatto trilaterale (Ucraina, Russia e Osce, ndr) e l’immediata introduzione di un cessate il fuoco” nell’est ha aggiunto su twitter. Prima del colloquio con il presidente ucraino, Macron ha avuto un colloquio di un’ora e 45 minuti con il presidente russo Putin “per scongiurare un’invasione russa dell’Ucraina”.

Ore 13.16: È un capitano dell’esercito ucraino una delle due vittime di ieri dei pesanti bombardamenti nella prima linea del Donbass. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha reso omaggio al 34enne capitano, Anton Sidorov, che ha descritto come un patriota e un veterano dell’intelligence.

Ore 12.43: La Russia non ha alcun piano per l’invasione dell’Ucraina e “non ha mai attaccato nessuno nella sua storia” ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, affermando che, essendo “sopravvissuta a tante guerre, la Russia è l’ultimo Paese in Europa che ha anche solo voglia di parlare, di pronunciare la parola ‘guerra’”.

Ore 12.36: “Questa è un’alleanza di Paesi dove ognuno ha le proprie priorità e le preoccupazioni su ciò che faremo e sull’impatto che potrà avere”, sulle economie e sulla sicurezza. “Quindi non negherei all’Italia di avere le proprie preoccupazioni. Lo facciamo tutti, fa parte di questo processo”. Lo ha detto la vice presidente Usa, Kamala Harris, nel briefing con i media a Monaco rispondendo a una domanda sulle riserve dell’Italia in merito alle sanzioni al settore energetico nella crisi Ucraina. “L’Italia – ha aggiunto – è molto presente nei colloqui su come procedere per arrivare allo scopo di dissuadere la Russia dall’invadere”.

Ore 12.01: “Crediamo che Putin abbia preso la sua decisione. Punto”. Lo ha ribadito la vicepresidente Usa, Kamala Harris, durante un briefing con la stampa sulla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, riferendosi all’invasione dell’Ucraina. Secondo Harris, l’Europa è sull’orlo di una possibile “guerra”.

Ore 11.43: È cominciato l’atteso colloquio tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e il capo del Cremlino, Vladimir Putin. L’Eliseo, che ha dato l’annuncio del ‘via’, ha aggiunto che la conversazione servirà a compiere gli “ultimi sforzi possibili” per prevenire un conflitto in Ucraina considerato “alto rischio” di invasione da parte della Russia.

Ore 11.25: La Bielorussia continuerà le esercitazioni militari con la Russia, che sarebbero dovute terminare oggi. “In considerazione dell’aumento dell’attività militare vicino ai confini e dell’aggravarsi della situazione in Donbass, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno deciso di continuare”, ha affermato il ministero della Difesa bielorusso in un post su Telegram.

Ore 10.30: Gli europei sono pienamente uniti insieme agli alleati transatlantici ed ai partner strategici: questo è il “paradosso” delle azioni del Cremlino che puntava a dividerci mentre “ha ottenuto esattamente l’opposto”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nel suo intervento alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera. “La nostra unità è stata cementata”, ha sottolineato Michel. “Se ci sarà aggressione militare, risponderemo con sanzioni che saranno gravi e saranno anche un costo per l’Europa”, ha affermato il presidente del Consiglio europeo rimarcando il fermo sostegno alla democrazia ucraina e il sostegno da 1,2 miliardi di euro a sostegno di Kiev.

Ore 10.11: “Gli Alleati occidentali non possono continuare ad offrire per sempre ramoscelli d’ulivo mentre la Russia conduce test missilistici e ammassa le truppe lungo il confine con l’Ucraina”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ponendo ai partecipanti della conferenza di Monaco sulla Sicurezza questa domanda: “il Cremlino vuole il dialogo?”.

Ore 09.50: Sono circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov. Lo riferisce l’agenzia Interfax che cita Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza. “Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea”, ha detto il ministro.

Ore 09. 43: Sono 950mila i residenti del Donbass che hanno richiesto la cittadinanza russa, mentre oltre 770mila l’hanno gia’ ottenuta. Lo riferisce la Tass che cita il deputato della Duma di Stato della regione di Rostov, Viktor Vodolatsky. “Il numero totale di coloro che hanno presentato domanda è di circa 950mila. Le persone ora continuano a rivolgersi ai servizi di migrazione e a scrivere domande per ottenere la cittadinanza russa”, ha aggiunto.

Ore 07.31: “Il piano della Russia di invadere l’Ucraina porterebbe al più grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale”. E’ quanto sostiene il primo ministro britannico Boris Johnson alla Bbc.

Ore 05.55: Le truppe ucraine hanno continuano a bombardare per tutta la notte il territorio della Repubblica popolare di Donetsk (DPR) inclusa la città principale dell’autoproclamata repubblica: lo afferma, riferisce la Tass, la missione della DPR presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Gli attacchi sono iniziati alle 2.16 ora di Mosca (0,16 in Italia) e hanno preso di mira l’insediamento di Staromikhailovka, alla periferia occidentale di Donetsk, ed è stato il sesto bombardamento nell’area dalla mezzanotte russa.

Colpiti anche gli insediamenti di Zaytsevo Yuzhnoye e Spartak, bersagli di colpi di mortaio. Dopo le 3 ora di Mosca, secondo la missione, ci sarebbero stati altri sei bombardamenti, e altri due attacchi avrebbero colpito Dokuchayevsk e Yelenkovka alle 4.25 e alle 4.37 ora locale. Ieri l’altra repubblica separatista, quella di Lugansk, avrebbe subito una cinquantina di attacchi da parte delle truppe di Kiev in violazione del cessate il fuoco, secondo la missione locale presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento (JCCC). Gli attacchi hanno preso di mira – riferisce la Tass – 27 aree residenziali.

Ore 01.09: Il portavoce della milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) Ivan Filiponenko ha affermato che le unità delle forze armate ucraine dispiegate nella regione ucraina orientale del Donbass sono state messe “in piena allerta da combattimento”, mentre il governo di Kiev continua il suo rafforzamento militare nell’area. Lo riporta la Tass. “Secondo informazioni confermate, il comandante dell’operazione delle forze armate Pavlyuk ha messo il personale in piena allerta da combattimento”, ha affermato il portavoce nel canale Telegram ufficiale della milizia popolare di LPR. “Abbiamo ricevuto nuove informazioni sulla formazione delle truppe ucraine nella zona della cosiddetta Operazione delle Forze Unite”, ha detto il portavoce. Ieri le repubbliche separatiste hanno annunciato la mobilitazione generale ed evacuato migliaia di residenti verso la confinante regione russa di Rostov.

Fonte Ansa e LaPresse

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.