La situazione si fa sempre più tesa in Ucraina. Il capo dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha annunciato la mobilitazione generale. “Mi rivolgo ai miei concittadini che sono nella riserva perché si presentino ai rispettivi distretti militari. Oggi ho firmato un decreto per la mobilitazione generale”, fa sapere Pushilin attraverso un videomessaggio citato dalla Tass. Il documento – scrive ancora l’agenzia russa – è stato approvato dal Comitato per l’etica, i regolamenti e l’organizzazione del lavoro del Consiglio popolare a causa della “immediata minaccia di aggressione contro la Repubblica popolare di Donetsk da parte delle Forze armate ucraine”.

Poco dopo lo stesso annuncio arriva anche dal leader dell’autoproclamata repubblica filorussa di Lugansk, nel Donbass, che ha proclamato la “mobilitazione generale” sul suo territorio. Il leader, Leonid Pasechnik, lo ha stabilito – fa sapere la Tass – con un decreto comunicato online. Un soldato dell’esercito ucraino èstato ucciso da un colpo d’artiglieria nell’est del Paese, durante uno scambio di fuoco con le milizie filorusse della autoproclamate repubbliche del Donbass, secondo quanto afferma io stato maggiore interforze di Kiev. “In conseguenza dell’attacco, un soldato ucraino ha riportato ferite fatali da una scheggia”, dice la nota.

In precedenza, i capi delle repubbliche filorusse, Donetsk e Lugansk, avevano annunciato l’evacuazione temporanea dei cittadini in Russia, nella regione di Rostov, partendo da donne, bambini e anziani. Secondo Pushilin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ordinerà presto ai militari di lanciare un’offensiva nel Donbass per invadere il territorio delle autoproclamate repubbliche separatiste.

Osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa hanno affermato di avere assistito a un aumento significativo del numero di attacchi lungo la linea del fronte nell’Ucraina orientale. “Negli ultimi giorni, il monitoraggio speciale dell’OSCE in Ucraina (SMM) ha osservato un drammatico aumento dell’attività cinetica lungo la linea di contatto nell’Ucraina orientale”, ha affermato l’OSCE in una nota, aggiungendo che il numero di violazioni del cessate il fuoco è stato pari a quello registrato prima di un accordo del luglio 2020 per rafforzare il cessate il fuoco.

L’annuncio della mobilitazione generale per i riservisti da parte del leader dei separatisti del Donbass Denis Pushilin è arrivato mentre è in corso l’evacuazione di massa di donne e bambini dai territori ribelli alle circostanti regioni russe. Fin dalla mattina si è formata una colonna di autobus all’uscita della città di Donetsk per l’evacuazione dei residenti, che sarebbe già iniziata dalle prime ore della giornata. Lo riporta l’agenzia Ria Novosti pubblicando anche le prime immagini della fila di bus. Durante la notte sono stati allestiti sei treni per l’evacuazione dei civili dal Donbass verso la regione russa di Rostov. Lo rivela una fonte dei servizi di emergenza della regione russa all’agenzia Tass. “Li stiamo aspettando”, ha detto la stessa fonte all’agenzia.

Tutto questo avviene in un momento in cui iniziano a esplodere anche le bombe. I militari governativi ucraini e i ribelli separatisti filorussi del Donbass sin sono nuovamente accusati vicendevolmente di attacchi e di violazioni del cessate-il-fuoco. I primi hanno denunciato alle 07.00 (le 05.00 italiane) ben 66 scambi di fuoco notturni. I filorussi hanno definito la situazione come “critica”. “Le forze armate ucraine hanno violato il regime di cessate il fuoco all’interno dell’area di responsabilità della Repubblica popolare di Lugansk per 31 volte nelle ultime 24 ore: lo afferma, secondo la Tass, la missione separatista presso il Centro congiunto di coordinamento e controllo per il cessate il fuoco nel suo canale Telegram. “Nelle ultime 24 ore sono state registrate 31 violazioni del regime di cessate il fuoco da parte delle forze ucraine”, afferma il comunicato.

Secondo la missione LPR, i bombardamenti hanno preso di mira gli insediamenti di Prishib, Zhelobok, Zelyonaya Roscha, Molochny, Vesyolenkoye, Kalinovka, Sandzharovka, Kalinovo, Golubovskoye, Sokolniki, Rayevka, Vesyolaya Gora, Oboznoye, Zolotoye, Donetsky e Slavyanoserbsk. Non ci sono state segnalazioni di vittime o feriti. Le forze ucraine hanno utilizzato mortai da 82 mm e 120 mm, lanciagranate anticarro SPG-9 montati e lanciagranate portatili RPG-7, lanciagranate automatici AGS-17 montati, una mitragliatrice di alto calibro e un’artiglieria da 122 mm, aggiunge la nota.

L’aggressione russa all’Ucraina che il leader del Cremlino Vladimir Putin – secondo Joe Biden – avrebbe già deciso, potrebbe coinvolgere un’ampia combinazione di caccia, tank, missili balistici e cyber attacchi, con l’obiettivo finale di rendere impotente la leadership del Paese. Lo scrive il Wall Street Journal, citando dirigenti americani. “Stiamo denunciando i piani russi. Non perchè vogliamo un conflitto ma perchè stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per togliere ogni motivo che la Russia può addurre per giustificare l’invasione dell’Ucraina. Se la Russia persegue i suoi piani, sarà responsabile di una catastrofica e inutile guerra per scelta“: lo twitta Joe Biden.

Nella loro video telefonata, Joe Biden e gli alleati europei hanno espresso la loro “profonda preoccupazione per il continuo rafforzamento delle forze russe“, hanno “ribadito il loro forte supporto alla sovranità e integrità territoriale Ucraina” e hanno discusso “l’importanza di ulteriore assistenza economica all’Ucraina”. Lo rende noto la Casa Bianca. I leader “si sono impegnati a continuare a perseguire la diplomazia per la de-escalation delle tensioni e nello stesso tempo hanno assicurato di essere pronti a imporre rapide e coordinati costi economici alla Russia se scegliesse un ulteriore conflitto”. I leader hanno discusso anche “gli sforzi per garantire la difesa e la sicurezza del fianco orientale della Nato”.

Più del 40 per cento delle forze russe al confine con l’Ucraina sono ora in posizione di attacco e Mosca ha iniziato una campagna di destabilizzazione: lo ha affermato un funzionario della Difesa statunitense. Gli Stati Uniti, che stimano che la Russia abbia piazzato più di 150.000 soldati vicino ai confini dell’Ucraina, hanno osservato movimenti significativi a partire da mercoledì, ha detto il funzionario, parlando in condizione di anonimato. “Dal quaranta al cinquanta per cento sono in una posizione di attacco. E hanno svolto esercitazioni tattiche nelle ultime 48 ore”, ha detto il funzionario ai giornalisti. Il funzionario ha detto che Mosca ha ammassato 125 gruppi tattici di battaglione vicino al confine con l’Ucraina, rispetto ai 60 presenti in tempi normali e agli 80 dell’inizio di febbraio.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.