Arriva la stretta al proliferare degli affitti brevi per salvaguardare la residenzialità dei centri storici e impedirne lo spopolamento. La proposta è di creare un codice identificativo nazionale (Cin) assegnato dal ministero del Turismo a ogni immobile ad uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche.

Tra le principali misure del nuovo disegno di legge ci sono l’obbligo nei centri storici delle città metropolitane di una permanenza di almeno due notti e l’obbligo di segnalare l’inizio dell’attività per chiunque eserciti in forma imprenditoriale, con multe fino a 10mila euro in caso di mancato rispetto della normativa. Le misure si applicheranno alle principali città italiane ma, facoltativamente, anche ai Comuni inseriti dall’Istat nelle classi ad ‘alta’ e ‘molto alta’ densità turistica su disposizione dello stesso ente.

Critici i sindacati degli inquilini

Come prevedibile, la bozza del disegno di legge ha scatenato una serie di reazioni da parte delle associazioni di albergatori, piccoli affittuari, sindacati degli inquilini e portali di intermediazione. “Sembra risolversi in un compitino commissionato da proprietari di alloggi e associazioni alberghiere. I temi della residenzialità, dell'”overtourism”, della crisi degli alloggi, della negazione del diritto allo studio, dell’espulsione dei residenti dalle città metropolitane e d’arte, non solo non vengono toccati, ma addirittura vengono ribadite le scelte normative che hanno portato a queste condizioni” – la dichiarazione dei segretari generali di Sunia, Sicet ed Uniat Aps. 

La critica principale, da parte delle associazioni, alla bozza del disegno di legge circolata in queste ore è che non vengano menzionate “decisioni assunte dai precedenti governi come la possibilità di non registrare all’Agenzia delle Entrate i contratti inferiori a trenta giorni, di non considerare attività commerciale quella svolta fino a 4 alloggi di proprietà locati a finalità turistica e, di conseguenza, la concessione di agevolazioni fiscali come la cedolare secca a questi proprietari, i cui redditi, in molti casi, sono ben più consistenti di un piccolo albergatore di periferia.”

Confindustria Alberghi: “Si va nella giusta direzione”

Per Confindustria Alberghi il governo “va nella giusta direzione” e l’elemento centrale è il Codice identificativo nazionale, che dovrà essere esposto obbligatoriamente – pena una multa fino a 5mila euro – dagli affittuari e che dovrà essere riportato anche da parte dei portali telematici negli annunci pubblicati. Per l’associazione degli albergatori, infatti, il codice è “un passaggio fondamentale per fotografare il fenomeno”, con la consapevolezza che “diversamente da quanto accade oggi, sarà possibile controllare l’applicazione degli obblighi”, elemento che secondo la bozza sarà – come avviene del resto già ora – a carico dei Comuni.

Roma, assessore Onorato: ddl affitti brevi colpo di grazia a Roma

“Il Giubileo è alle porte e il centro della nostra città rischia di trasformarsi in un gigantesco affittacamere senza regole e senza anima. Con due notti minime di permanenze non cambia nulla e le multe proposte non sono un deterrente per chi vuole violare le regole. È surreale che la Capitale d’Italia, che fa quasi il 50% del turismo italiano, non possa autodeterminarsi e debba subire provvedimenti inefficaci già in partenza” commenta Alessandro Onorato, assessore a Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda di Roma Capitale.

 

Giulio Pinco Caracciolo

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