“È un testo complesso, sono oltre 250 articoli, parliamo di 55 miliardi, pari a due manovre, un lavoro incredibile”. Con queste parole il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri, ha definito il decreto rilancio. Un progetto che, assicura il capo dell’esecutivo, contiene le premesse per la ripresa: “Ci sono 25,6 miliardi di euro per i lavoratori, per rafforzare cassa integrazione e bonus autonomi“.

Il decreto, atteso già ad aprile, è arrivato in ritardo rispetto al previsto. “Sapevamo che il Paese è in attesa – ha detto Conte – . Ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo che dovevamo intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo, ma non un minuto di più dello strettamente necessario“.

Ora, ha spiegato Conte, la parola passa al Parlamento. “Alla maggioranza – ha aggiunto – ma spero anche all’opposizione con il cui contributo il testo può essere migliorato”.

IMPRESE E AUTONOMI – Le misure contenute del provvedimento serviranno ad “attivare gli aiuti economici soprattutto a chi non ha ricevuto nulla e fare in modo che arrivino in maniera rapida, semplice e veloce. Abbiamo pagato l’85%  della cassa ordinaria e quasi l’80%del bonus per gli autonomi. In totale abbiamo erogato misure per 4,6 mln di lavoratori”, spiega il premier.

Per gli autonomi, che hanno già ricevuto il bonus previsto nel decreto Cura Italia, sono previsti altri 600 euro immediati: “Questa volta arriveranno subito perché verranno erogate a chi ne ha già beneficiato. Ci riserviamo di integrare con un ristoro fino a 1000 euro“.

Sulla cassa integrazione in deroga Conte ha ammesso il ritardo accumulato nelle ultime settimane: “Abbiamo avuto dei ritardi per una procedura di per se’ molto farraginosa. Prevede molti passaggi tra Inps regionali e Inps centrale. Ringrazio le regioni. Confidiamo di recuperare il tempo perduto. Abbiamo snellito questa procedura“.

Per le imprese, spiega il presidente del Consiglio, sono state previste misure di rilancio e sostegno. I particolare, dei 55 miliardi stanziati, circa 15 sono stati destinati alle aziende e  “verranno erogati in varie forme: per le piu’ piccole indennizzi a fondo perduto, ma anche incentivi e agevolazioni varie. Ci sara’ la possibilità di offrire forme di ricapitalizzazione per le piu’ grandi”. Inoltre,  il governo ha annunciato il taglio di 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 miliardi di fatturato, con lo stop alla rata Irap di giugno.

“Voglio ricordare  – ha specificato il premier – che per parrucchieri, bar e ristoranti prevediamo da un minimo di 2mila euro fino a un massimo di 40mila euro a fondo perduto”.

REDDITO D’EMERGENZA – Per le fasce più deboli, poi, sarà previsto un reddito d’emergenza, “dai 400 agli 800 euro destinato a famiglie con Isee fino a 15mila euro”.

SANITA’ E SCUOLA – Le risorse per la sanità contenute del decreto a 3,25 miliardi. “Sono molto soddisfatto dello sforzo per rafforzare il servizio sanitario nazionale. Vengono stanziati 3 miliardi 250 milioni di euro, una cifra molto più alta di quella che lo Stato investiva in un anno. Invece in un colpo solo ci sono risorse molto importanti”, ha detto il ministro Speranza. Uno sforzo supportato anche nel settore dell’università e della ricerca: “Ci sono 1,4 miliardi per università e ricerca. Avremo 4mila nuovi ricercatori”, assicura Conte. Per le persone con disabilità, poi, è stato stanziato un fondo dedicato da 40 milioni da destinare a strutture semi-residenziali.

SPOSTAMENTI – “Ieri l’altro abbiamo avuto l’incontro con le Regioni, che ci hanno prospettato l’esigenza che i trasferimenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo in questa fase. Mi sembra un richiesta maggioritaria e ragionevole”. Per questo, ha spiegato Conte “in questa fase in cui si va verso una ripartenza pressochè completa, con il piano nazionale è meglio che non ci siano troppi trasferimenti interregionali che potrebbero condizionare una valutazione della curva epidemiologica“.

RISTORANTI E TURISMO – Per il rilancio delle attività ricettive, nel decreto Rilancio sono state messe in campo numerose iniziative. Due miliardi saranno destinati alle imprese “per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti sanitari”. La prima rata Imu sarà tagliata per alberghi e stabilimenti balneari, mentre ristoranti e bar potranno occupare suolo pubblico non pagando la Tosap, la tassa per l’occupazione del suolo pubblico. Inoltre, sarà concesso un bonus turismo fino a 500 per tutte le famiglie con Isee inferiore a 40mila euro.

“Non accettiamo accordi bilaterali sul turismo all’interno dell’Ue che possano creare corridoi privilegiati – ha assicurato Conte – nell’ultima conversazione con Ursula von der Leyen ho posto questo tema: sarebbe la distruzione del singolo mercato”

REGOLARIZZAZIONE DEI MIGRANTI – Il settore agroalimentare avrà una dotazione specifica:”abbiamo destinato 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere la filiera agricola – ha spiegato il ministro Bellanova – Gli interventi saranno finalizzati ai settori che hanno più sofferto, il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino”.

Sulla questione della regolarizzazione dei migranti, tema che aveva portato alla minaccia di dimissioni del ministro dell’Agricoltura, Conte ha chiarito: “È un provvedimento complesso. Vorrei ringraziare il Movimento 5 stelle. Abbiamo portato a compimento un risultato importante, è una battaglia di civiltà, ma anche di  contrasto alla criminalità e al caporalato con l’emersione del lavoro nero”.

Una battaglia vinta con difficoltà dal ministro Bellanova che non ha nascosto la commozione nell’annunciare il provvedimento. “Per qualcuno può essere un punto secondario, per me, per la mia storia è un punto fondamentale e mi riferisco all’articolo 110 bis. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili. Da oggi vince lo Stato perché è più forte della criminalità’ e del caporalato”.