L'audizione del capo di Stato maggiore
Difesa, Cavo Dragone lancia l’allarme dell’esercito italiano: “Non abbiamo abbastanza uomini”

“Non abbiamo abbastanza uomini”. L’allarme lanciato dall’esercito italiano non può essere più chiaro di così. Le parole sono quelle di Giuseppe Cavo Dragone, il capo di Stato Maggiore della Difesa, pronunciate in audizione davanti alle Commissioni riunite di Esteri e Difesa sia della Camera che del Senato. L’ammiraglio ha avvertito i parlamentari delle esigenze delle forze armate in Italia, descrivendo anche il quadro sulla sicurezza del nostro Paese.
Cavo Dragone, all’esercito servono soldati
Cavo Dragone non ha usato mezzi termini, indicato lo stato di semi emergenza nella difesa italiana. “Non abbiamo abbastanza uomini. Siamo assolutamente sottodimensionati: 150mila è improponibile, 160mila – che è quello che attualmente ci è stato approvato – è ancora poco, e con 170mila siamo al limite della sopravvivenza”. L’allarme del capo di Stato Maggiore arriva nell’ambito dell’esame della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024.
“Sono cambiati i tempi, sono cambiate le minacce e l’impegno nostro è molto più massivo” ha detto poi Cavo Dragone, aggiungendo: “Sì, ho fatto richiesta per più uomini. Continuerò a chiedere più uomini fino a che non mi cacciano”.
L’importanza di Europa e Nato
In audizione, il capo di Stato maggiore della Difesa ha poi allargato lo sguardo, parlando di una difesa europea che “ci chiederà tanto”. Per Cavo Dragone, “la Nato è il solo e vero scudo della libertà e della democrazia, e il fianco est dell’Alleanza è una priorità”.
Inoltre, l’ammiraglio ha avvertito dei rischi futuri: “Dobbiamo guardare alla geopolitica di oggi e domani con grande realismo: il terrorismo ha rialzato la testa, lo scenario globale già fortemente compromesso rischia dunque di complicarsi ancora di più, e nostro impegno per la stabilità internazionale è destinato ad aumentare”. “Le prossime tornate elettorali potrebbero costituire l’occasione di un intensificarsi della strategia di disinformazione della Russia” ha aggiunto, avvisando che lo scontro e il confronto con la Russia “avrà effetti decennali, anche se la guerra con l’Ucraina potrebbe finire molto prima”.
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