Con quel suo sguardo intelligente ed il sorriso da furbetta non poteva che far breccia nei cuori di migliaia di Follower. La piccola Michelle ha solo 7 anni, ma ne dimostra molti di più, e da qualche mese ha realizzato il suo sogno: diventare una Youtuber. “Non è stato facile”, ci racconta il papà Salvatore, “ma mia figlia è una bambina davvero speciale”. Michelle infatti è affetta dalla Sindrome di Arnold – Chiari, una malattia rara che colpisce il cervello, causando terribili dolori e numerose complicazioni. Come se non bastasse, la piccola star del web è affetta da problemi alle articolazioni e di deambulazione, e pochi mesi fa ha dovuto subire una delicatissima operazione al cervello. Ma Salvatore e Simona, due genitori che hanno dovuto già sopportare la perdita di una sorellina di Michelle, hanno deciso di gettare il cuore oltre l’ostacolo, e una volta migliorate le condizioni di salute della figlioletta, si sono spesi anima e corpo per dare vita al suo sogno, confessato durante la convalescenza in ospedale

Il canale youtube “papà e Mimì” continua a crescere, e sono arrivati apprezzamenti anche da Vip locali e nazionali, sopraffatti dal candore e dalla simpatia che la piccola Michelle sprigiona quando realizza le sue performance su tic-toc, i tutorial di make-up per le coetanee o quando organizza le challenge, giochi e sfide che i piccoli internauti si lanciano a vicenda sul web. Lo considera un piccolo lavoro, e va fiera della sua postazione, dove conserva gelosamente gli attrezzi e i trucchi, il pc e uno specchio luminoso da vera piccola diva.

Simona, mamma di Michelle, non ha dubbi: “questa avventura la rende felice, gioiosa, come se l’aiutasse a dimenticare ciò che ha passato, e i limiti che oggettivamente il suo fisico porta con sé. Michelle è molto più matura dell’età che ha e ha molta sensibilità e empatia. Nata nell’era tecnologica, le piace interfacciarsi con gli altri e mostrare umilmente ciò che sa fare. Sono orgogliosa di quello che fa!”. La resilienza e la dignità della famiglia di Michelle non cedono nulla allo scoraggiamento e alla rassegnazione, ma raccontano piuttosto la storia di molte famiglie che non accettano di farsi sopraffare dalla malattia e dalle avversità ma che continuano a inseguire il dovere morale di dare un senso alla vita, al di là dei limiti fisici dei dolori e delle patologie. “In questa vita frenetica io ho anche recuperato la possibilità di stare insieme a mia figlia”, confessa Salvatore, papà innamorato e “assistente devoto” delle creazioni web della sua piccola. “darsi un abbraccio in più e fare cose costruttive con i propri figli, sono piaceri insostituibili che sto felicemente recuperando”.