Ancora dubbi sul coprifuoco serale
Dpcm, le nuove misure nazionali: trasporto pubblico al 50%, Dad nei licei e centri commerciali chiusi nei week end
Il confronto è ancora in corso, ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel suo intervento delle 12 nell’Aula di Montecitorio ha già spiegato quali saranno gli interventi di carattere nazionale previsti nel nuovo Dpcm che sarà firmato “entro mercoledì 4 novembre”
LE MISURE NAZIONALI – A livello nazionale sarà disposta la chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali per la “maggiora attrattività” che suscitano nei week end, ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiuderanno anche “musei e mostre” nei giorni festivi e prefestivi, con riduzione al 50% della capienza dei mezzi pubblici locali e limiti a spostamenti da e verso regioni con elevato coefficiente di rischio, salvo comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità.
Per quanto riguarda il coprifuoco serale, Conte ha annunciato limiti ai movimenti delle persone nelle fasce serali, senza specificare un orario ma parlando genericamente di “ora tarda”: segno della discussione ancora in atto nella maggioranza su quale orario scegliere. La prima ipotesi, la più dura, era di far scattare il coprifuoco alle 18, mentre ora quella più probabile è alle 21, con Italia Viva che spinge per ritardare la misura fino alle 22.
Tra le misure nazionali previste dal Dpcm c’è anche il passaggio alla Didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie di secondo grado (ovvero licei e istituti superiori) . Ulteriori misure restrittive per le regioni a rischio più elevato saranno approvate “in base al coefficiente di rischio”.
LE MISURE SU BASE REGIONALE – Queste le misure nazionali. A livello regionale invece il nuovo Dpcm che firmerà entro martedì il premier prevede regole maggiormente restrittive per le aree a rischio, individuate in base al tasso di contagio Rt dei diversi territori e di altri 20 parametri tecnico-scientifici.
Il nuovo Decreto di Conte prevede infatti la creazione di tre scenari di rischio con misure specifiche e via via più restrittive, con l’inserimento di una Regione in base a ordinanze del ministero della Salute. Il premier ha infatti sottolineato la necessità di introdurre un regime di restrizioni differenziato a seconda della criticità delle Regioni, a differenza del lockdown di marzo.
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