A una settimana dal Natale il Governo potrebbe, finalmente, comunicare agli italiani le decisioni in merito alle nuove restrizioni per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Dopo giorni di vertici continui, scontri e cambi di posizione dei governatori, oggi tutti sulla linea del rigore chiesta da settimane dal presidente campano Vincenzo De Luca, nelle prossime ore l’Esecutivo dovrebbe partorire un nuovo Decreto che non prevede ulteriori limitazioni per il weekend del 19 e 20 dicembre.

Sono due le ipotesi (ancora) al vaglio. Una più flessibile, l’altra più rigida. Ma andiamo con ordine.

1 – GIORNI ROSSI E GIORNI ARANCIONI – La prima ipotesi vedrebbe l’Italia zona rossa dal 24 al 27 dicembre e dal 31 dicembre al 3 gennaio (con lo stop alla circolazione anche all’interno del comune di residenze e la chiusura di bar, ristoranti e negozi) intervallata da alcuni giorni (28, 29, 30 dicembre) arancioni, ovvero con bar e ristoranti aperti fino alle 18 (non è chiaro se solo per l’asporto o con possibilità di posti a sedere), negozio fino alle 21 e un coprifuoco che potrebbe scattare dalle 22 con la possibilità degli spostamenti all’interno della propria Regione e con un massimo di due persone per ogni auto (esclusi i minori di 14 anni).

2 – FESTIVITA’ IN ZONA ROSSA –  La seconda ipotesi è quella più rigorosa, con l’Italia zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio. Una proposta avanzata soprattutto dal ministro della Salute Roberto Speranza e dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, quest’ultimo appoggiato dal presidente dell’Anci Antonio Decaro (sindaco di Bari). Il timore è quello di non riuscire a frenare assembramenti e ritrovi in strada durante l’arco delle festività natalizie.

SPOSTAMENTI VERSO CASE PER DUE PERSONE – Nei giorni prefestivi e festivi è possibile ricevere nella propria abitazione due persone (non compresi i minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti) oltre ai conviventi. Lo spostamento sarà possibile solo una volta al giorno. Insomma non si potrà andare a trovare più di un solo ‘parente’ o amico durante le festività e chi violerà le restrizioni incapperà in una sanzione da 400 euro a mille euro e, nel caso di attività commerciali, la chiusura da 5 a 30 giorni.

UNDER 14 JOLLY – Altra idea avanzata da Conte sarebbe quella di non considerare nel conteggio a tavola i minori di 14 anni così come stabilito nel lockdown natalizio dalla Germania. Tutte raccomandazioni perché i controlli in casa delle forze dell’ordine non saranno (e chi mancherebbe) consentiti.

RISTORI – Nel nuovo decreto saranno previsti anche dei ristori per le attività commerciali che subiranno una brusca frenata. Molti ristoratori infatti, sulla scia dell’ultimo Dpcm di inizio dicembre dove il governo annunciava per Natale una zona gialla quasi in tutta la nazione, si sono già organizzati per il pranzo natalizio e di capodanno.

ANZIANI – L’orientamento sarebbe quello di non introdurre nessuna limitazione a trascorrere le festività in famiglia in compagnia delle persone più anziane.

I GOVERNATORI  – “E’ evidente che da noi nel Lazio la zona gialla ha funzionato, ci siamo rimasti sempre, questo è positivo. Ma durante il periodo delle Feste, in cui aumenta la frequentazione delle persone, non basta più: è inutile che giriamo attorno al problema. Rischiamo che gennaio e febbraio possano diventare drammatici. Bisogna intervenire”. Queste le parole del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. “Lazio zona rossa? Lo discuteremo con l’assessore e il comitato scientifico – ha aggiunto – Ma io confido che nella giornata di oggi ci siano decisioni che permettano di orientarsi a tutti”.

Zaia (Veneto) con un’ordinanza firmata ieri ha già deciso di bloccare gli spostamenti fuori dal comune di residenza dopo le 14. Ordinanza in vigore da sabato 19 dicembre.

Diversa la posizione di Giovanni Toti (Liguria): “A meno di una settimana dal Natale l’unica certezza che abbiamo è che le chiusure natalizie potrebbero costare in Liguria 200 milioni di euro. Ristoratori, baristi, fornitori non sanno ancora se e quando andremo in zona rossa e sono in un limbo che crea solo ulteriori difficoltà in un periodo già drammatico. Il tutto mentre i dati, giorno dopo giorno, ci confermano la regione con il minor indice di contagio di Italia. È quello che diremo fra poco al Governo: di tener conto dei numeri, di tutti i numeri. Nessuno intende banalizzare o sottovalutare quello che stiamo vivendo, perché siamo stati tra i primi a chiudere, ma credo che il sistema di misure diverse per regioni sulla base dei colori corrispondenti alla gravità della situazione stia funzionando e vada mantenuto anche nelle festività natalizie”.

“Si può chiedere un altro sacrificio, ma bisogna che le risorse promesse e dovute arrivino”. Lo ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a Mattino 5. Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni, ha spiegato che al momento ci sono ancora “due ipotesi in campo: una zona rossa dalla vigilia di Natale all’Epifania, oppure una zona rossa ‘alternata’, con qualche allentamento. Io privilegerei questa seconda ipotesi, ma non è una scelta facile”.

Avatar photo

Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.