Mario Draghi farà la vaccinazione eterologa. Per il Presidente del Consiglio è sicura, funziona. Ma soprattutto: gli under 60 che hanno ricevuto AstraZeneca come prima dose potranno richiederla anche come seconda dose. A certe condizioni, ma potranno farla. È quindi una conferenza stampa dai contenuti rilevanti, che faranno discutere, quella di Draghi, fresco fresco del G7 in Cornovaglia e dell’incontro al foro di dialogo italo-spagnolo a Barcellona con il premier iberico Pedro Sanchez. Incontri che forse lo avevano un po’ defilato dal marasma esploso ancora una volta in Italia intorno al vaccino di Oxford.

La conferenza, in quattro punti snocciolati dal capo del governo dedicati specialmente ai vaccini, a Palazzo Chigi. Con Draghi il ministro della Salute Roberto Speranza e il commissario straordinario all’emergenza covid, il generale Francesco Paolo Figliuolo. Un intervento risoluto, dal tono perentorio, quello del premier; da vedere se calmerà le polemiche o se ingarbuglierà ulteriormente gli equivoci – piccolo recap: la settimana scorsa, dopo tre giorni di discussioni, e all’indomani della morte della 18enne Camilla Canepa che aveva ricevuto il siero AstraZeneca a un Open Day, il ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco hanno aggiunto una raccomandazione più forte alla raccomandazione già esistente di somministrare il preparato dell’azienda anglo svedese agli over 60 e di proporre la vaccinazione eterologa, con i sieri a mRna Pfizer BioNTech o Moderna, agli under 60 che avevano ricevuto come prima dose AstraZeneca. Un caos.

Una cosa è certa: “La cosa peggiore che si può fare è non vaccinarsi o vaccinarsi con una dose sola”, ha detto Draghi. “Io sono prenotato per fare l’eterologa. Ho più di 70 anni” e la prima dose con Astrazeneca “ha dato risposta bassa e mi si consiglia di fare l’eterologa. Quindi funziona per me e ancor più vero funziona per chi ha meno di 70 anni e meno di 60 anni”. Ci mette molto più che la faccia insomma il Presidente del Consiglio

“Se uno ha meno di 60 anni e gli è stato proposto di fare l’eterologa ma non vuole, questa persona è libera di fare la seconda dose di Astrazeneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato, bene”. Quindi non è che gli under 60 non possano proprio fare AstraZeneca, ma niente paura e niente caos, assicura il premier: “Nonostante tutta la confusione, è straordinario come la popolazione non mostri l’intenzione di diminuire la vaccinazione e di non vaccinarsi, è straordinario. Rispetto ad altri Paesi, è uno dei comportamenti più ammirevoli, ricordiamocelo. Non c’è alcun motivo” di temere “che ci sarà un rallentamento. Anzi, ci sarà maggiore libertà di scelta, quindi non c’è motivo per temere un rallentamento”.

Eppure, come faceva notare Il Sole 24 Ore, lo scorso fine settimana, quello del 12 e 13 giugno, è stato somministrato il 16,7% in meno di dosi rispetto al fine settimana del 5 e 6 giugno.”Probabilmente ci sono circa 100mila persone che hanno dei dubbi” sulla vaccinazione eterologa, aveva commentato oggi, a margine della visita allo Spallanzani di Roma, il Così il Commissario per l’Emergenza Covid Figliuolo. E quindi circa il 10% dei 950mila che hanno fatto la prima dose di Astrazeneca e aspettano per la seconda. L’annuncio di Draghi sarà efficace nel sostenere la vaccinazione eterologa? E la fiducia nel vaccino AstraZeneca, già a marzo 2021 protagonista di diversi stop & go, con sospensioni e successive raccomandazioni e re-integrazioni? Nei giorni scorsi diversi esperti hanno ipotizzato che gli Open Day con AstraZeneca siano stati adottati per smaltire le dosi, vista la fiducia nei confronti del farmaco anglo-svedese. Per certi versi sostiene una libertà nella scelta dei farmaci che le raccomandazioni non conferivano.

A oggi, comunque, sono state somministrate oltre 44milioni e 651mila dosi in Italia, più di 15 milioni e 115mila le persone che hanno completato il ciclo, pari al 27,85% della popolazione over 12. “Nel nostro Paese è stato disposto l’obbligo per il vaccino anti-Covid per gli operatori sanitari e ciò è giusto ma in questo momento non c’è la previsione di altri tipi di obbligatorietà. Vediamo una risposta positiva dei nostri cittadini e la campagna continuerà”, ha osservato invece il ministro Speranza; “È stata già fatta tutta la pianificazione e riprogrammato con le regioni affinché siano già assicurate dosi con l’eterologa per tutto giugno, a breve per tutto luglio. Si tratta di 990mila cittadini che saranno vaccinati con mRna e quindi non ci saranno rallentamenti, il ritmo resterà di 500mila somministrazioni al giorno”, la rassicurazione del commissario Figliuolo.

Draghi ha quindi anticipato l’argomento degli ultimi giorni, quello della possibilità di togliere la mascherina all’aperto. Sui giornali si era scritto prima il 15 luglio, quindi il 5. Il Presidente del Consiglio ha provato a sgombrare il campo: “Domani inoltrerò la richiesta al Cts perché ci dica se possiamo togliere la mascherina o no. Ma non ci sono date. Sullo stato di emergenza decideremo quando saremo vicini alla scadenza”. Ovvero a fine luglio.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.