Sandro Pepellin, 70 anni, ex sindaco di Jovencan in provincia di Aosta, stava costruendo un bed&breakfast a Gressan per prepararsi alla pensione che sarebbe arrivata tra poco. Invece è rimasto schiacciato da una lastra di cemento che stava scaricando nel cantiere. Trasportato in gravi condizioni all’ospedale di Aosta, è morto poco dopo il ricovero. Anche l’operaio che era con lui non ce l’ha fatta, Velio Dal Dosso, 51 anni. Entrato in terapia intensiva è deceduto nella notte. La vittima si trovava insieme a Pepellin nel terreno di sua proprietà. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.

Dovevano scaricare delle lastre di cemento precompresse da un camion, quando una di queste, per motivi ancora da chiarire, si è sfilata dalle braghe che le tenevano legate ed è scivolata fuori dal mezzo, schiacciando l’imprenditore e l’operaio. Per liberare i due uomini è stato necessario utilizzare una gru. Poi la corsa in ospedale e le tragiche conseguenze.

“È una tragedia che ci ha lasciato tutti sgomenti – commenta l’attuale sindaco di Jovencan, Riccardo Desaymonetquesto doveva essere il suo ultimo cantiere prima della pensione. Invece, una tragedia. Lui ha dato tanto come amministratore per il paese ed era ben voluto da tutta la comunità”.

Anche le istituzioni della Valle d’Aosta hanno espresso il loro cordoglio: “Uomo dal grande senso civico, è stato tra i pionieri dello sviluppo rurale e architettonico di Jovençan”, dicono i presidenti della regione Erik Lavevaz, e del consiglio regionale, Alberto Bertin.

Primo cittadino del piccolo comune di meno di mille abitanti a soli 7 km dal capoluogo per due mandati dal 1988 al 1991 e poi dal 2000 al 2015, Pepellin era stato anche presidente della comunità montana mont Émilius. Lascia la moglie Cristina Berlier e i figli Virginia e Simone. Imprenditore edile e politico, “aveva fatto della vicinanza alla comunità la sua ragione di vita”, sostengono Lavevaz e Bertin. Che ricordano anche Dal Dosso, operaio “con il quale, negli anni, si era creato un rapporto di fiducia e rispetto reciproco”.

Riccardo Annibali

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