Il parcheggio della Camera dei deputati come seggio elettorale. È la proposta “drive-in” del Presidente della Camera Roberto Fico riportata dall’Ansa che ha appreso della soluzione da fonti parlamentari. Il parcheggio è quello di via della Missione, nei pressi di Montecitorio, nel cuore di Roma. Necessario però un intervento del governo con una norma che consenta ai grandi elettori positivi al Covid di raggiungere la Capitale.

La proposta è stata avanzata stamattina durante la riunione dei capigruppo. Al termine della riunione è stato spiegato ai cronisti che “ferma restando la necessità di una norma del governo per o spostamento dei positivi, che è stata chiesta al ministro dei Rapporti con il Parlamento, sono state determinate le modalità per votare nel parcheggio di Via della Missione”. È stato inoltre chiarito che la scelta logistica assicurerebbe la segretezza, la contestualità e la sicurezza del voto come in Aula e che è coerente con le disposizioni costituzionali a presidio della libertà parlamentare, legate nello specifico alla immunità della sede “in quanto il luogo individuato per il voto dei positivi è un luogo della Camera, non esterno“.

Nel seggio opererebbero due deputati segretari assistiti da funzionari di Montecitorio. Con il collegio dei Questori si dovrà lavorare alla definizione pratica. Presente alla riunione il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d’Incà. La capogruppo di Italia Viva Maria Elena Boschi ha invitato l’esecutivo ad agire rapidamente; Debora Serracchiani del Partito Democratico ha concordato sulla necessità dell’intervento del governo per allestire un seggio a via della Missione; Davide Crippa del Movimento 5 Stelle si è detto favorevole solo con intervento del governo e ha chiesto di far avere il Green Pass a deputati diventati negativi che non lo hanno ancora ricevuto, visto che ci sono ritardi di diversi giorni in alcune regioni, e soluzioni per alloggi e spostamenti al drive in dei positivi che non hanno casa o una automobile a Roma.

Le aulee in seduta comune sono state convocate lunedì 24 gennaio alle 15:00. Dei positivi al covid-19, e della loro partecipazione al voto, si era parlato diffusamente nei giorni scorsi. Le proposte più dibattute erano state: un Covid Hotel vicino Montecitorio e il voto a domicilio. La riunione del 17 gennaio si era chiusa con un nulla di fatto. Fico si era detto favorevole a far votare chi ha una febbre superiore a 37,5 ma con tampone negativo.

Secondo indiscrezioni la delibera per procedere con il drive-in potrebbe arrivare già nella mattinata di domani. Per le votazioni addio ai consueti catafalchi: sostituiti da quattro diverse cabine allestite ad hoc e senza tendaggi per favorire l’areazione. Ancora mistero sulla nuova insalatiera, ovvero l’urna dove vengono depositate le schede. Dovrebbe esserci un solo scrutinio al giorno, anche se non si esclude una seconda tornata, dopo una sanificazione di un’ora circa. Potranno esserci tutti i Grandi Elettori, al momento del giuramento del nuovo Capo dello Stato, con il solo intervento del nuovo Presidente che però dovrà durare massimo 50 minuti.

Come sempre si partirà dai senatori a vita e quindi con i senatori in ordine alfabetico seguiti dai deputati, infine i delegati delle Regioni. Si entrerà a scaglioni, cinquanta alla volta, con assistenti e personale nell’aula arriveranno a esserci massimo duecento persone. Gli articoli 83, 84 e 85 della Costituzione dettano l’elezione del Capo dello Stato, 30 giorni prima la scadenza del mandato attuale. I Grandi Elettori saranno 1.009: 321 senatori, 630 deputati, 58 delegati regionali. Per l’elezione necessario un quorum dei due terzi, 673, dei componenti dell’Assemblea fino al terzo scrutinio. Dal quarto in poi basta la maggioranza assoluta, 505.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.