All'Allianz Cloud la Milano Boxing Night
È febbre Scardina-De Carolis, il match dell’anno è il derby della verità: “Mai tanto entusiasmo da Fragomeni-Branco”
A Milano arriveranno diversi pullman da Roma e da Viterbo a sostegno di Giovanni De Carolis. E nonostante Daniele Scardina da Rozzano abbia provato in conferenza stampa a cancellare qualsiasi rivalità Roma-Milano in vista del grande match di venerdì sera, il derby richiama inevitabilmente anche al dualismo geografico. Che si aggiunge alla differenza di età, di percorso, di carattere, di notorietà mediatica dei due pugili che venerdì sera incroceranno i guantoni per il titolo Intercontinentale dei supermedi WBA all’Allianz Cloud per l’attesissima Milano Boxing Night.
“È il match dell’anno, i biglietti sono quasi finiti. Torniamo con un grande evento dopo che la pandemia ci ha frenati”, ha detto Alessandro Cherchi della Opi Since 82 che ha voluto il match con Matchroom e DAZN. Appuntamento da non perdere per gli appassionati (start alle 18:45 con telecronaca di Niccolò Pavesi e Alessandro Duran) dopo un’infilata di incontri memorabili offerti dalla piattaforma streaming nelle ultime settimane: da Golovkin-Murata a Ryan Garcia-Tagoe, da Serrano-Taylor e Zucco-Nikolic a Bivol-Canelo. “Non vedevamo un entusiasmo simile dai tempi di Fragomeni-Branco. Diciamo anche la verità: io e mio fratello ne parlavamo ma l’impulso è arrivato anche da Daniele (Scardina, ndr). È un match da vedere e sarà equilibrato”.
Due tribune, una Scardina e una De Carolis, sono state create apposta per l’evento. Pre-match all’insegna della correttezza e della professionalità da parte dei due pugili. No trash talk, anzi perfino un appello di Scardina ai tifosi a divertirsi e a godersi lo spettacolo: punto. A prendersi a pugni ci penseranno quelli sul ring. “Sarà un grande match, sicuramente molto atteso. I numeri stanno parlando da soli, è qualcosa di magico per lo sport, la boxe e l’Italia. Sono molto felice di combattere contro un grande campione. Giovanni è un grande pugile ma ci siamo concentrati su quello che sono io, su quello che so fare io e su quello che devo fare io. Ho molti critici ma io sto pensando al mio cammino, al mio percorso. Non so quanto manca al titolo mondiale, che è il mio obiettivo, ma adesso sto pensando solo a venerdì. Sto sacrificando tutto nella mia vita e so che ci saranno sempre i critici e chi prova a ostacolarti. Cerco sempre di motivarmi per dare il meglio per me stesso, per la mia famiglia e per la boxe”.
Scardina è campione intercontinentale WBO dei pesi supermedi, la cintura che metterà in palio con il campione del mondo Giovanni De Carolis, ex iridato dei supermedi della World Boxing Association, ultimo italiano a certe altezze dopo che il 9 gennaio 2016, ad Offenburg, in Germania, ha battuto in undici riprese Vincent Feigenbutz. Uno quindi abituato a combattere fuoricasa. Comunque onorato, e anche imbarazzato, dall’affetto dei tifosi. “Ogni volta che ci penso è solo un onore. Non avevo mai immaginato quando ho cominciato a fare pugilato. Quando facevo il dilettante non dicevo a nessuno di venire”. Scardina ha fatto sparring con Golovkin e si è allenato alla 5th Street Gym di Miami con il suo maestro Dino Spencer. De Carolis si è preparato nella sua palestra a Monterosi e per due settimane è stato in Inghilterra.
“Quando si parla del combattimento c’è sempre un filtro perché entrambi i team hanno il loro piano, è chiaro – ancora De Carolis che parte sfavorito ma di pochissimo in quello che si annuncia come un incontro molto equilibrato – ma il pugilato è talmente pieno di varianti che può succedere di tutto. Non posso fare una classifica sulla mia carriera: il match più importante è sempre il prossimo, ti giochi sempre tutto. A volte ho perso incontri che non pensavo che avrei perso. Io lo dico sempre: ti giochi sempre le chiavi di casa sul ring”. Di certo per entrambi una vittoria rappresenterebbe una uguale e opposta opportunità irripetibile o quasi: per Scardina (20-0, 16 ko) ko), 30 anni, un altro passo ancora verso il titolo mondiale; per De Carolis (30-10-1, 14 ko), 38 anni, la possibilità di rientrare nel giro che conta negli ultimi anni di carriera.
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