Non ce l’ha fatta il sindaco di Melito di Napoli Antonio Amente. Il primo cittadino del comune a nord del capoluogo partenopeo è deceduto nella notte del 23 novembre a causa del coronavirus. Era ricoverato all’ospedale San Giuliano di Giugliano.

Aveva 69 anni ed era molto conosciuto a Melito anche per la sua professione di medico. Amente ha rivestito la carica di sindaco per quattro volte: l’ultima elezione nel 2017. Lascia la moglie e due figli.

Era risultato positivo nelle scorse settimane in seguito al focolaio registratosi negli uffici del comune di Melito che ha colpito diversi consiglieri e impiegati.

Amente si trovava in isolamento domiciliare fino al peggioramento delle sue condizioni di salute e al trasferimento in ospedale per difficoltà respiratorie.

L’ANNUNCIO DELLA POSITIVITA’ – Lo scorso 11 novembre Amente annunciava sui social il contagio: “Mi preme informare la cittadinanza che da la lunedì sono ricoverato presso l’ospedale San Giuliano di Giugliano a causa di una crisi respiratoria, dovuta alla positività al Covid-19. Le mie condizioni sono stabili e sono monitorato costantemente dal personale medico, che mi sta assicurando tutte le cure del caso. Vi invito ancora una volta ad attenervi minuziosamente alle ordinanze e alle disposizioni in materia di Covid-19; di limitare le uscite al minimo indispensabile ed in ogni caso indossare SEMPRE la mascherina e mantenere la distanza di sicurezza. Infine vi esorto ad isolarvi ed a contattare immediatamente il vostro medico curante nel caso dovreste accusare sintomi simil influenzali. Con l’aiuto del Signore ne verremo fuori”.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.