Il presunto stupro di gruppo ai danni della 19enne Silvia (nome di fantasia) è avvenuto soltanto poche ore prima ma Edoardo Capitta non sta più nella pelle, deve raccontare agli amici cosa è accaduto nella villa di Ciro Grillo a Cala di Volpe.

Così il giovane, uno dei quattro indagati assieme al figlio del garante del Movimento 5 Stelle, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, alle 14:15 del 17 luglio 2019, appena accompagnate le due ragazze ad ad Arzachena, dove hanno potuto prendere un taxi, inizia a chattare su WhatsApp.

Messaggi finiti nell’inchiesta che li vede indagati per stupro di gruppo dalla procura di Tempio Pausania: per i quattro ragazzi e i loro legali, come noto, si sarebbe trattato di sesso consenziente, per la 19enne italo-norvegese di una brutale violenza ai suoi danni.

Ma cosa c’è all’interno di quelle chat? Innanzitutto che, a differenza di quanto riferito nell’ormai noto video-sfogo di Beppe Grillo in difesa del figlio Ciro, sarebbero stati girati ben quattro video del rapporto sessuale con la ragazza. Vittima che sarebbe uscita “zoppicando”, dice Capitta a un amico secondo quanto riferisce La Stampa.

Più volte Capitta ripete nei messaggi che il rapporto è stato “3 vs 1”, tre contro uno. “No, non puoi capire”, scrive Capitta a un amico. “3 vs 1, stanotte, lascia stare. Che roba…poi ti farò vedere”. L’amico chiede quindi ulteriori dettagli: “Ma con una tipa?”, gli domanda. “E no, eh…ma che ridere ah ah ah. Ero ubriaco marcio. Frate’ te lo giuro”. Capitta aggiunge quini che “alle dieci del mattino ero ubriaco marcio… bevuto beverone alle nove”. “Chi era questa?”, chiede ancora l’amico, ma Edoardo Capitta fa lo gnorri: “Ma che ne so… Poi vi racconterò, ora non si può ancora”.

Nei messaggi quindi Capitta ‘copre’ “Vitto”, ovvero Vittorio Lauria, l’unico del gruppo fidanzato. Alla domanda di un amico su chi erano stati i protagonisti del ‘tre contro uno’, se lo stesso Capitta, Corsi (Corsiglia, ndr) e Ciro Grillo, Capitta risponde in maniera generica. In realtà il ragazzo avrebbe dovuto escludere Corsiglia, che dormiva durante il presunto stupro di gruppo dopo aver avuto “un normale rapporto sessuale con Silvia”, come da lui raccontato e smentito invece dalla ragazza, che ha denunciato una violenza nei suoi confronti.

Altro passaggio importante secondo gli inquirenti è quando Capitta parla di Silvia con un amico: “Ci ho parlato mezz’ora (con la ragazza, ndr) dal vivo molto più bella di così, poi vi racconterò tutto, non dire niente per ora” Quindi aggiunge: “Ma stavamo morendo, te lo giuro. Perché all’inizio non sembrava che volesse”.

Ma anche col passare dei giorni il gruppo torna su quanto accaduto tra il 16 e il 17 luglio nella villa di Cala di Volpe. Il 31 luglio, cinque giorni dopo la presentazione della denuncia ai carabinieri della Compagnia Duomo di Milano da parte di Silvia, Ciro Grillo contatta Capitta. Il figlio del garante del Movimento 5 Stelle chiede all’amico: “Mi mandi quei video? Quelli…”. “Ahhaha, perché li vuoi? Non li mando a nessuno, Cì”. “Li voglio far vedere a due amici e agli altri. Vabbè, come vuoi”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia