A urne chiuse per le elezioni presidenziali di domenica scorsa in Brasile, l’ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha avuto il 48,4% dei consensi e il presidente in carica Jair Bolsonaro il 43,2%. Un testa a testa che ha stravolto i pronostici che davano Lula in testa. L’autorità elettorale brasiliana ha affermato che il risultato ha reso necessario con certezza matematica la votazione al secondo turno tra i due candidati. Il ballottaggio si terrà il 30 ottobre. In competizione anche altri nove candidati. Il risultato è stata una sorpresa, poiché i sondaggi pre-elettorali avevano dato a da Silva un vantaggio imponente. L’ultimo sondaggio Datafolha pubblicato sabato aveva rilevato un vantaggio dal 50 al 36% per Lula. L’ex presidente, ha visto così sfumare la possibilità di vincere al primo turno e ancora una volta i sondaggi si sono rivelati molto imprecisi.

“Vinceremo queste elezioni, il successo è solo rinviato. Questo per noi è semplicemente un tempo supplementare”. Così l’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva. “Non ho mai vinto una elezione al primo turno, il ballottaggio è una opportunità di maturare le proposte”, ha detto. Poi, ha ricordato che quattro anni fa era detenuto, “estromesso a forza dalla politica e dissi che saremmo tornati”. Ammette che avrebbe preferito vincere subito, “avrei fatto una breve luna di miele, tre giorni, con la mia Janja”, la sociologa che ha sposato ad aprile. E invece “dovrò aspettare a fine mese. Il 27 compio gli anni, speriamo che il popolo mi regali la grande vittoria, come nel 2002”.

Dall’altra parte il presidente brasiliano uscente, Jair Bolsonaro: “Capisco il desiderio di cambiamento nel paese ma alcuni cambiamenti possono anche portare al peggio”. “Abbiamo sconfitto le menzogne dei sondaggi”, ha poi aggiunto. Il presidente, che ha più volte messo in dubbio l’affidabilità delle macchine elettroniche del Paese, non ha contestato i risultati di domenica sera, pur affermando di essere in attesa di maggiori informazioni dal ministero della Difesa. “C’è sempre la possibilità che qualcosa di anomalo accada in un sistema completamente computerizzato”, ha detto. Anche Bolsonaro rilancia sull’occasione di un secondo turno affermando che “approfitterà del secondo round per dimostrare la bontà della politica del governo federale di fronte alla pandemia, citando dati economici”.

Una giornata elettorale non semplice e che si è svolta con qualche tensione. Oltre 156 milioni di elettori sono stati chiamati a scegliere il nuovo presidente e il suo vice, i 513 deputati, un terzo dei senatori, i governatori e i deputati dei 27 stati federati. Ai seggi ci sono state code anche di 4 ore. Il presidente ha imposto che le forze armate supervisionassero il voto in un campione di seggi. Non era mai accaduto prima.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.