Vado, non vado, forse è meglio che non vado, no ho deciso, vado almeno all’inizio della manifestazione.

Eh si, alla fine Elly in versione Nanni Moretti, ha sciolto ogni riserva: si doveva mandare un segnale ‘al nostro popolo’, si sono detti al Nazareno, un ramoscello di Ulivo in grado di portare un po’ di pace nel tribolato rapporto con Giuseppe Conte. Il riferimento naturalmente è alla manifestazione indetta dal M5S oggi a Roma contro la precarietà, dove la segretaria PD ha annunciato che sarà presente ‘alla partenza del corteo‘, come annunciano le agenzie alle 11.45.

Certo, emblematico che ciò avvenga sulla piattaforma del movimento fondato da Beppe Grillo, e che almeno formalmente sia il Pd ad aggiungersi, a fare in pratica l’ospite che all’ultimo momento si aggiunge alla festa organizzata dal vicino di casa.

Il segnale comunque è chiaro, inequivocabile: il futuro dei democratici sarà in totale sintonia con gli amici del M5S, in Italia com’è ovvio, ma anche in Europa, dove Giuseppe Conte è ancora in attesa della risposta dei Verdi, che potrebbero accoglierlo nel loro gruppo al Parlamento Europeo.

Un destino inevitabile per molti, già dalle primarie, dalla vittoria a sorpresa della segretaria ‘esterna’ al Pd, eletta per lo più con voti esterni a quelli dei tradizionali circoli del partito. Stessa strategia anche in Parlamento, con Conte magari più propenso a raccogliere incarichi dalla maggioranza, ma Aventini frequentissimi e stessa enfasi su alcuni temi, particolarmente cari al nuovo Nazareno.

Il ramoscello di Ulivo di oggi segna la prima pagina della nuova fase iniziata con la morte di Berlusconi, o l’ultima della vecchia fase. Il Pd ‘gruppettaro’ è ormai una realtà acquisita, finita la transizione, il rodaggio di questi mesi. Definite per l’appunto anche le alleanze. Un orizzonte di sinistra/sinistra che inevitabilmente mette in cantina qualsiasi tipo di moderatismo.

Occupy Pd alla fine ha vinto.

Phil

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