Parla la neo eletta alla Direzione nazionale del Pd
“Elly Schlein può unire il PD intorno a nuove politiche popolari”, intervista a Livia Turco
Nel nuovo Pd è entrata con la passione che l’ha sempre caratterizzata nel suo lungo e impegnativo vissuto politico. Parla Livia Turco, neo eletta alla Direzione nazionale del Partito democratico.
Il “nuovo Pd” di Elly Schlein ha preso il largo. Come evitare una “navigazione a vista”? Su cosa puntare per ricucire quella “rottura sentimentale” tra la sinistra è un pezzo del suo “popolo” vecchio e nuovo?
Dobbiamo frequentare i “luoghi” della società, come ha fatto Elly Schlein scegliendo di trascorrere la festa dell’8 marzo con le lavoratrici della distribuzione. Mi piacerebbe fosse lanciata una campagna in cui impegnare i circoli del PD ad andare nei luoghi della propria comunità: lavoro, scuole, ospedali, asili nido, giardini, centri anziani, ecc..per ascoltare, per illustrare le nostre proposte, per coinvolgere. Le proposte sono quelle che ruotano attorno all’idea di una “società umana” che garantisce e promuove l’eguale dignità delle persone, a partire dalla dignità del lavoro e dalla forza della democrazia. Promuove la pace aggredendo le cause della guerra: il controllo sulle materie prime, la mancanza di acqua, la distruzione dell’ambiente, la malnutrizione, la povertà, la corsa agli armamenti, il nazionalismo a scapito delle relazioni multilaterali e di cooperazione tra i popoli.
Quali sono in concreto le proposte?
Salario minimo, favorire contratti a tempo indeterminato, mantenere, riformandolo il reddito di cittadinanza, formazione a partire dagli asili nido e dalle scuole dell’infanzia, l’accesso alla casa, congedi obbligatori per la cura dei figli, promozione attiva delle persone anziane e presa in carico delle persone non autosufficienti, forti investimenti per il diritto alla salute, alla istruzione, per la tutela dell’ambiente. Sostegno netto al popolo dell’Ucraina ed al contempo fare dell’Europa una protagonista della costruzione di un negoziato per creare le condizioni del cessate il fuoco. Fermare la barbarie dei corpi di donne, uomini, bambini abbandonati in mare e proporre, subito, una nuova politica dell’immigrazione. Bisogna anche elaborare pensieri lunghi, nell’agenda del nuovo Pd mi piacerebbe ci fosse una occasione di chiamata a raccolta delle risorse di pensiero, i tanti pensatoi che hanno elaborato in questi anni analisi nuove sulla società e sul mondo, per costruire una nuova cultura politica condivisa. Che consenta la rinascita della sinistra.
Diritti civili e sociali stanno insieme, afferma Schlein. Tradotto in priorità di azione?
Promuovere subito la legge sul salario minimo, l’aumento del congedo parentale obbligatorio, la legge per la presa in carico delle persone anziane non autosufficienti, potenziare la legge che sostiene le famiglie nella cura e crescita dei figli, la legge sullo ius soli e sul fine vita, la legge contro l’odio nei confronti delle persone LGBT, la legge per la trasmissione del cognome al figlio/a da parte della madre e non solo del padre.
Basta con i capibastone e caicchi vari, promette la neo segretaria. Una “missione impossibile”?
Nell’Assemblea Nazionale, domenica scorsa, ho sentito un clima di grande impegno, di lotta e dunque di unità. Se la priorità che viene indicata in modo unitario da tutto il gruppo dirigente è la costruzione, subito, di un legame con le persone, di una nuova politica popolare, questo smonterà le logiche di potere e consentirà l’espressione di un pluralismo nuovo, di idee e progetti. Sono inoltre convinta che su questo aspetto cruciale della vita del partito, la segretaria Elly Schlein eserciterà una leadership molto determinata.
Abolire la Bossi-Fini, dice Schlein
Bisogna rendere praticabile l’ingresso regolare per lavoro, costruire canali regolari per l’ingresso come era già ampiamente previsto dalla legge dell’Ulivo, Legge 40/97. In grande parte ripresa dalla proposta di legge d’iniziativa popolare Ero Straniero, ed oggi incardinata nella Commissione Affari Costituzionali della Camera. Bisogna prevedere canali di ingresso più flessibili attraverso un permesso di 12 mesi per ricerca di lavoro che agevoli l’incontro tra stranieri e datori di lavoro italiani e che consenta di svolgere colloqui in base alla richiesta di determinate figure professionali; reintrodurre la figura dello sponsor che consentirebbe l’inserimento nel mercato del lavoro dello straniero su invito del datore di lavoro italiano, regolarizzare gli stranieri presenti in Italia, seppur privi di documenti, se già impiegati in attività lavorative, in particolare nel settore domestico della cura della persona. Bisogna costruire quote europee per l’ingresso per lavoro. Costruire una politica europea di dialogo con l’Africa, per impostare una azione di cooperazione che punti allo sviluppo di questa cruciale parte del mondo, realizzi scambi paritari di risorse, valorizzi le sue competenze umane, professionali, le sue risorse economiche e solleciti la creazione di regimi democratici. Un approccio globale al tema immigrazione. Bisogna riformare il Trattato di Dublino per l’accoglienza dei richiedenti asilo attraverso il principio di eguale redistribuzione delle persone. Bisogna avere una politica europea per i salvataggi in mare riconoscendo il ruolo delle ONG, combattere gli scafisti, attivare i corridoi umanitari , impegnarsi in accordi bilaterali in cui tutti i paesi adottano la Convenzione di Ginevra ed i Trattati per promuovere i diritti umani universali.
Le stragi di migranti si ripetono ed emergono pesanti responsabilità in ambito governativo.
Un governo dal volto truce e disumano, balbuziente ed arrogante al contempo, che propone un Decreto che va respinto. Un governo, che, nonostante la sua retorica e la sua propaganda ha dovuto riconoscere che bisogna subito attivare i decreti flussi per consentire alle nostre aziende, ospedali e famiglie di avere i lavoratori e le lavoratrici che mancano nel nostro paese.
La neo segretaria si è detta impegnata nel ricostruire un campo largo delle opposizioni. Perché dovrebbe riuscire laddove il suo predecessore Letta ha fallito?
La costruzione di un campo largo è un obiettivo fondamentale per costruire una prospettiva di governo. Non è e non deve essere un processo politicista, costruito a tavolino, ma dialogando sui temi concreti, sulla condivisione di valori, sulla definizione delle identità dei singoli componenti. Certo, fin da ora la costruzione della identità e della forza del PD deve avere a cuore la costruzione di alleanze e convergenze, ma la scelta degli interlocutori non deve essere misurata a prescindere dalla condivisione di obiettivi e battaglie concrete, ma da esse costruita e misurata nelle sue possibilità concrete.
Si può essere pacifisti e sostenere l’invio di armi all’Ucraina?
La pace non è solo l’assenza di conflitti ma la costruzione della giustizia sociale, della libertà, della dignità umana, di una collaborazione tra i popoli. Quando un popolo viene pesantemente e ingiustamente aggredito come è accaduto con il popolo dell’Ucraina, la pace richiede di compiere una scelta su da che parte stare ed aiutare anche con le armi il popolo aggredito per difendersi e poter conquistare la sua libertà. Richiede altresì che gli Stati, i popoli facciano di tutto per fare tacere le armi e dunque costruiscano relazioni diplomatiche e mobilitazioni sociali per imporre il negoziato, arrivare quanto prima al cessate il fuoco. Per costruire una pace giusta che certo non può umiliare la parte aggredita.
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