La nuova strategia dei dem
Travaglio contro Schlein, il PD fa paura ai grillini…
Forse è ancora arrabbiato perché, tempo fa, Elly Schlein scriveva in un tweet che aveva un sorrisetto un po’ del c…. O forse, più verosimilmente, Marco Travaglio si è reso conto che la nuova numero uno del Pd, tanto voluta e pare anche votata ai gazebo dai Cinque stelle, in realtà porta via voti soprattutto al suo amato Giuseppe Conte. E così ieri, a poche ore dall’assemblea nazionale che ha decretato ufficialmente che Schlein è la prima segretaria del Pd, Travaglio le ha dedicato, per festeggiarla e augurarle buon lavoro, un paio dei suoi velenosissimi “mi faccia il piacere”: uno sulla guerra (avrebbe cambiato idea sull’invio delle armi) e uno sui capibastone (secondo Travaglio li critica ma poi si fa applaudire da loro). Fiele puro, volto a denigrare.
Se il direttore del Fatto quotidiano dovesse fare il confronto tra ciò che diceva il capo politico dei Cinque stelle, tra il Conte 1, il Conte 2 e la fase attuale non gli basterebbe un’intera edizione del suo giornale per segnalare contraddizioni, giri di valzer e cambi di casacca di ogni ordine e grado. Ma quelle frasette contro Schlein, buttate lì non a caso, sono il segnale di un nervosismo sempre più forte nei confronti della leader dem. Nella stessa edizione del Fatto quotidiano si trova anche un ritratto di Schlein che ha fatto indignare molti, non per l’articolo in sé, firmato Pino Corrias, ma per l’illustrazione che lo accompagna: una caricatura volgare e misogina. Pare li facciano sempre così. Sicuramente ci ricordiamo le vignette terribili contro Maria Elena Boschi. Il titolo su Schlein è altrettanto sprezzante. “La principessina Elly, dall’Occupy Pd al patibolo più ambito”.
Perché, è il ragionamento, una donna che fa politica non può puntare al ruolo di leader, non può avere un carisma pari a quello maschile. Secondo il Fatto, il massimo a cui si possa far riferimento è quello delle favole, delle principesse e dei re, dove le donne non diventano regine, ma sognano sempre un principe azzurro che le possa salvare. Per questo Schlein fa paura. Perché hanno capito che in maniera radicale sovverte quell’immaginario e dà filo da torcere, non solo a Giorgia Meloni, ma anche all’ex avvocato del popolo. Dietro il veleno, la sfida politica. Da una parte un Pd che con il congresso si è rilanciato, nonostante – fino a qualche settimana fa – in molti sostenessero che la scelta voluta da Enrico Letta fosse sbagliata. L’elezione di una giovane donna, i suoi primi passi, la sorpresa e (finalmente) le parole chiare e dure su Cutro hanno fatto sì che i dem crescessero nei sondaggi superando i Cinque stelle. Dall’altra c’è un Conte che fa fatica a starle dietro soprattutto sui temi come quello dei migranti morti in mare. Il giorno dopo la manifestazione antifascista di Firenze il capo dei 5s ha aggiustato il tiro, facendo intendere che l’alleanza con la nuova segretaria Pd è tutta da verificare. Si vedrà di volta in volta.
Eppure entrambi sanno che se si vuole battere la destra, quell’alleanza va costruita e va costruita allargandosi anche al Terzo polo o come si chiamerà. Un sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della sera dice che solo un terzo degli elettori dem è a favore dell’alleanza con grillini. I tempi sono comunque ancora lunghi e, fuori dall’opposizione parlamentare dove i destini spesso potranno unirsi, Pd e Cinque stelle giocano ognuno la propria partita. Fino alle elezioni europee, assisteremo a molti “stop and go” della futura coalizione. Niente di male. Fa parte della politica. Ciò che non si può invece comprendere o meglio tollerare sono gli attacchi personali, le caricature, il denigrare l’avversaria sulla base del suo genere o la sua religione. Su questo – destra, sinistra, centro – sarebbe ora di farla finita.
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