Per prima cosa Elly Schlein ha chiesto le dimissioni del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, per seconda si è recata a Cutro, dove si è consumata la strage di migranti nella notte tra sabato e domenica, qualche ora prima che lei diventasse la prima segretaria donna del Partito Democratico. Schlein che già domenica notte, nel punto stampa a risultato acquisito, aveva parlato di migranti. E di ambiente, transizione ecologica, salario minimo, disuguaglianze. Qualcosa che preoccupa o ringalluzzisce gli elettori, a seconda delle posizioni, è l’atteggiamento della nuova leader verso il Movimento 5 Stelle, ieri è arrivata l’apertura di Giuseppe Conte.

L’ex Presidente del Consiglio auspica “di avere un dialogo, poterci misurare su obiettivi concreti”, e propone come terreno di incontro il salario minimo. “Gli stipendi troppo bassi sono un’emergenza nazionale. Sul salario minimo non possiamo più attendere. È ora di passare dalle parole ai fatti”, ha scritto su Twitter il leader del M5s allegando un video in cui spiega che i pentastellati hanno presentato una proposta di legge “sul salario minimo legale a 9 euro lordi l’ora” chiedendone la calendarizzazione urgente. Per Conte una legge da approvare quanto prima, “confidiamo in tutte le forze a partire dall’opposizione: la neo-segretaria del Pd Schlein ha detto che per loro è una priorità”, anche il Terzo Polo è d’accordo, “benissimo!”, ora “ci rivolgiamo anche alle forze di maggioranza: Meloni, Berlusconi, Salvini, convenite con noi che questa è un’emergenza nazionale? Non dobbiamo farne una questione partitica, non dobbiamo farne una questione di orticello, dobbiamo dare attuazione a un principio costituzionale”.

 

E ancora: “Salutiamo con favore la novità che si è verificata in casa Pd e speriamo incida davvero a fondo sulla riorganizzazione strutturale dei dem”, ha detto poi Conte nel corso del consiglio nazionale del Movimento 5 Stelle. “Mi confronterò con Schlein. Abbiamo parlato anche degli scenari futuri. Siamo convinti di voler continuare con una forte opposizione, che non abbandonerà un atteggiamento costruttivo. Porto anche gli auguri da parte di tutto il Consiglio nazionale e quindi di tutta la comunità del M5s alla neosegretaria Elly Schlein. Le auguriamo – ha continuato il leader del Movimento – di poter portare avanti il suo progetto di rinnovamento del Pd con forza. So che avrà molto da fare, perché conosciamo bene le correnti del Pd. Conosciamo molto bene il modo in cui è strutturato questo partito di antica tradizione. Ci auguriamo di poter aver col nuovo vertice un dialogo, ne siamo convinti, di poterci misurare sugli obiettivi concreti. Sapete benissimo quali sono”.

È un punto caldo quello dell’alleanza tra Pd e M5s, già al governo insieme per quasi un anno nel Conte bis. Caldo ma non all’ordine del giorno: alle elezioni Europee, che si terranno nel maggio del 2024, quelle cui guardano i partiti al momento in acque agitate, si voterà con un sistema proporzionale che scoraggia le coalizioni. Il discorso sembra al momento rimandato – anche se a maggio si votano le amministrative in Friuli Venezia Giulia. Certo la segretaria si è detta a favore del Reddito di Cittadinanza e del Salario Minimo, due temi in comune. Sulla guerra in Ucraina avrebbe assicurato che la posizione del partito resterà la stessa, e su questo punto al momento sembra più lontana dal M5s.

Alle ultime elezioni politiche i due partiti non si erano accordati. Secondo la Supermedia dei sondaggi Youtrend pubblicata oggi il Pd è salito, dopo le primarie di nuovo secondo partito dopo Fratelli d’Italia, al 17,2%. Davanti al M5 al 17%, in perdita. Comunque troppo poco, le due forze sommate, per competere con il centrodestra al governo. Schlein ha convocato l’Assemblea per il prossimo 12 marzo. Dovrà nominare la segreteria, indicare nuovi capigruppo alla Camera, al Senato e al Parlamento Europeo e i suoi delegati nella direzione nazionale. Prima di allargare forse Schlein dovrà prendersi il suo partito: non era mai successo che il risultato delle primarie sconvolgesse quello dei circoli, in cui aveva prevalso nettamente Stefano Bonaccini.

Dopo la vittoria di Schlein qualcuno ha lasciato, altri hanno esultato ipotizzando un’emorragia di voti, alcuni hanno gridato all’estremismo di sinistra. Le alleanze al momento sono fantapolitica o poco più ma è da queste parti che si decide il futuro del centrosinistra, o campo progressista, o come si chiama.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.