Si va verso la proroga per i versamenti Iva con scadenza al 16 marzo 2020 a causa del Coronavirus: il governo lavora ad una sospensione per decreto.  Lo ha anticipato il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, assicurando anche che «nessuno perderà il suo lavoro» e che il governo sta lavorando anche agli ammortizzatori sociali. «Sarà rinviato il versamento dell’Iva. Entro il fine settimana il ministro Gualtieri proporrà un provvedimento economico che riguarderà tutti», ha dichiarato Boccia.

La bozza del decreto, che andrà in Consiglio dei ministri stamattina, prevede la sospensione dei versamenti Iva (presumibilmente a partire da quello di lunedì 16 marzo), delle ritenute Irpef e dei contributi Inps. La prima ipotesi è che la soglia per beneficiare dello stop sia quella di chi fattura meno di 400 mila euro nel campo dei servizi
La proroga dei versamenti Iva sarebbe il primo rinvio fiscale tra quelli previsti dal Governo. Che però dimentica le partite Iva. Di fatto si tratta dello schema usato dopo ogni terremoto o grande calamità naturale. Quando poi l’emergenza passa e le attività economiche si risollevano, lo Stato può richiedere indietro una parte di quei soldi. Quindi, è meglio parlare di “sospensione” o, come afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, di un “futuro parziale ristoro” delle tasse non versate.

L’accelerazione verso la sospensione per decreto dei versamenti Iva del 16 marzo 2020 è legata al fatto che la scadenza è ravvicinata. Riguarda tutti i titolari di partita Iva, ma è obbligatorio solo per coloro che – in base alla dichiarazione dei redditi 2019 – devono al Fisco un importo superiore ai 10 euro.

Quindi si tratta di una delle scadenze più onerose. Se la sospensione rientrerà nel decreto, sarà un sollievo per i contribuenti. Ad oggi, le uniche scadenze fiscali ufficialmente rinviate sono quelle per il periodo compreso tra il 21 febbraio e il 31 marzo, ma per i cittadini e le imprese che si trovano nelle zone rosse indicate nel decreto del 24 febbraio scorso.

Non è ancora chiaro invece cosa accadrà per le altre regioni del Paese, ma intanto il calendario fiscale ha registrato già diverse variazioni. La scadenza della Certificazione Unica è stata prorogata al 31 marzo, invece il modello 730 precompilato slitta al 5 maggio, per il modello 730 l’invio è stato prorogato al 30 settembre, invece il 10 ottobre è la scadenza per comunicare l’eventuale riduzione dell’acconto Irpef, invece il versamento va fatto entro il 15 novembre.

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