Matteo Salvini torna a parlare di Europa, di guerra, di pace e dei leader del Vecchio Continente. Le elezioni europee sono alle porte e Salvini, pur non candidandosi e cedendo il posto in lista al solerte generale Roberto Vannacci, è impegnato nella campagna elettorale. Una campagna, quella del leader della Lega e del militare, che ha preso una svolta ‘pacifista’.

Salvini su Macron e i soldati in Ucraina

Sul tema proposto dal presidente francese Emmanuel Macron, cioè di non escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina, Salvini è chiaro: “Mai con Macron quando ipotizza l’invio di truppe di terra, soldati a morire in Ucraina. L’Ucraina la stiamo sostenendo con aiuti economici, militari, umanitari e da ministro io sono già in contatto con il ministero”, con l’obiettivo di “dare una mano” alla ricostruzione “a guerra terminata”. Ma per il leader del Carroccio, il “guerrafondaio Macron” è “pericoloso, una follia”, va “fermato”, ha sottolineato a Radio Cusano Campus aggiungendo: “Se certa politica italiana, ahimè anche nel centrodestra, preferisce Macron a Le Pen, fa una scelta molto chiara”, per la Lega “tutta la vita Le Pen”.

Salvini: guerra e pace in Ucraina

Più in generale sul conflitto in Ucraina, Salvini dice la sua: “Questa è un’altra grande scelta dell’Europa che verrà”, un’Europa che è nata per “garantire pace”. Dire questo “mi comporta le accuse” di certa “sinistra” secondo cui sarei “l’agente segreto di Putin. Io non sono l’agente segreto di nessuno, ma” penso che vada garantito “ai nostri figli un futuro di pace. Torni ad imporsi la diplomazia come ha chiesto il Santo Padre e qualcuno fermi Macron”. Salvini quindi dice che va fermato Macron, ma si scorda di Vladimir Putin.

Salvini: no a Draghi in Europa

“Alcune scelte europee, votate al Parlamento europeo, sono fatte contro l’Italia. Sfido anche chi non la pensa come me a verificarlo”, ha detto Salvini questa volta a a ‘Parla come mangi’ su Telelombardia. “Noi la von der Leyen non l’abbiamo mai votata e non la voteremo. E se arrivasse Draghi al posto della von der Leyen” come presidente della Commissione europea “non lo voteremmo”

Redazione

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