L'operazione scoperta dai servizi di sicurezza polacchi, 13 gli arresti
Fallito un piano di sabotaggio russo in Polonia con spie dilettanti: le rivelazioni del The Washington Post

A inizio del 2023, misteriosi annunci di lavoro sono cominciati a comparire su siti online in Polonia: le mansioni richieste erano umili – distribuzione di volantini o attacchinaggio di manifesti in luoghi pubblici – e il compenso modesto. Tuttavia, per un gruppo di rifugiati provenienti dall’Ucraina orientale, la prospettiva di guadagni veloci era troppo allettante per essere rifiutata. Ben presto i candidati si resero conto dell’inghippo: i lavori includevano la distribuzione di propaganda filo-russa su mandato di un datore di lavoro anonimo. Tuttavia, per coloro che accettarono comunque di completare gli incarichi, il lavoro prese una svolta più inquietante.
In poche settimane, alle reclute venne chiesto di perlustrare i porti marittimi polacchi, collocare telecamere lungo le ferrovie e nascondere dispositivi di localizzazione in carichi militari, secondo quanto ricostruito successivamente dagli investigatori polacchi e riportato oggi in una lunga inchiesta pubblicata sul The Washington Post. Poi, a marzo, sono arrivati ordini sorprendenti: sabotare i treni che trasportavano armi in Ucraina.
Le autorità polacche ritengono ora che il datore di lavoro misterioso fosse l’agenzia di intelligence militare russa GRU e che l’operazione fallita rappresentasse la minaccia russa più seria su suolo NATO da quando Mosca ha lanciato l’invasione dell’Ucraina l’anno scorso. L’obiettivo della Russia era interrompere il flusso di armi attraverso la Polonia, che costituisce oltre l’80% dell’equipaggiamento militare consegnato all’Ucraina. Un flusso massiccio che ha cambiato il corso della guerra e che sembra che la Russia sia stata incapace di intercettare, secondo funzionari di sicurezza polacchi e occidentali.
Il piano in Polonia è stato un tentativo di invertire la tendenza in atto in molti paesi occidentali di contrastare la rete pervasiva di spionaggio russo con espulsione ed arresti, che sono iniziati con l’invasione dell’Ucraina e che non si sono mai fermati. Impossibilitata a fare affidamento sui propri agenti, la Russia ha reclutato un team di dilettanti, attraverso annunci in lingua russa su canali Telegram in Polonia frequentati da rifugiati ucraini.
Se avesse avuto successo, lo schema avrebbe potuto portare frutti a diversi livelli: rallentare le consegne di armi e allo stesso tempo fomentare il risentimento verso l’1,5 milioni di ucraini che sono fuggiti in Polonia dall’inizio della guerra. Anche in caso di fallimento, il danno per Mosca sarebbe stato assai limitato, con ucraini in prigione in Polonia anziché ben più preziosi agenti di spionaggio del GRU,
Alti funzionari polacchi hanno affermato che il piano aveva superato una soglia pericolosa. “Questo è il primo segnale che i russi stanno cercando di organizzare sabotaggi, persino attacchi terroristici, in Polonia“, ha dichiarato Stanislaw Zaryn, responsabile dei servizi di sicurezza del paese, in un’intervista recente al “The Washington Post”.
Gli arrestati al momento in Polonia sono 12 rifugiati ucraini, un cittadino russo e tre cittadini bielorussi.
Gli investigatori hanno scoperto che la Russia stava pianificando altre operazioni ben più gravi. Le reclute erano state incaricate di compiere attacchi incendiari e un assassinio, ha dichiarato un investigatore direttamente coinvolto nel caso per il servizio di sicurezza interno della Polonia, l’ABW. L’investigatore non ha svelato quali bersagli sarebbero stati sotto Titro.
“Questa minaccia è stata eliminata, ma la minaccia più ampia rimane“, ha detto l’investigatore, che, come altri, ha parlato al The Washington Post sotto condizione di anonimato, citando preoccupazioni per la sicurezza e la sensibilità del caso. I servizi segreti russi rimangono attivi in Polonia, ha detto, e “cercheranno di eliminare gli errori commessi”.
Il piano in Polonia riflette il modello di esternalizzazione da tempo utilizzato da Stati e gruppi terroristici, compreso lo Stato Islamico, che utilizzano metodi online per reclutare agenti e dirigere attacchi distanti mirati a seminare il panico in Occidente. Rappresenta anche un cambiamento significativo di modalità di intervento per i servizi segreti russi, i cui agenti erano direttamente coinvolti nel tentato avvelenamento di un disertore russo in Inghilterra nel 2018 e nelle esplosioni nei depositi di munizioni in Bulgaria e nella Repubblica Ceca.
Il piano di deragliamento dei treni in Polonia era stato messo in atto in un momento in cui l’Ucraina stava pianificando la controffensiva lanciata a giugno, e nuovi potenti sistemi d’armamento, tra cui i carri armati Leopard di fabbricazione tedesca, si stavano dirigendo lungo un angusto intreccio di strade e binari ferroviari polacchi che sono un inevitabile imbuto per le consegne.
Negli ultimi 16 mesi, gli Stati Uniti e quasi altri 50 paesi hanno consegnato all’Ucraina oltre 150.000 tonnellate di materiale, equivalente al peso di 1.000 aerei Boeing 747, secondo il “The Washington Post”. Munizioni leggere inviate all’inizio della guerra sono state sostituite da carri armati, lanciarazzi HIMARS e sistemi di missili da crociera Storm Shadow. Gli Stati Uniti da soli hanno impegnato oltre 43 miliardi di dollari in aiuti militari, secondo il Pentagono. E’ il più grande spostamento di armamenti dopo quello che avvenne nell’Atlantico durante la Seconda Guerra Mondiale. La stragrande maggioranza di questo materiale ha attraversato la Polonia non solo per la sua posizione strategica al confine occidentale dell’Ucraina, ma anche per le posizioni di Varsavia da sempre (e storicamente) ostile nei confronti di Mosca.
L’incapacità della Russia di intercettare questo costante flusso di carichi aveva lasciato perplessi funzionari militari e gli esperti. Questo fallimento riflette le gravi lacune dell’esercito russo, tra cui una sorprendente incapacità a seguire o colpire bersagli in movimento, nonché una probabile riluttanza da parte di Mosca a rischiare attacchi nell’Ucraina occidentale che potrebbero sfociare in Polonia e scatenare una risposta dalla NATO.
I messaggi utilizzati per attirare potenziali reclute erano sparsi tra offerte di lavoro, suggerimenti di alloggio e truffe su Internet che popolano i canali Telegram frequentati dai gruppi di rifugiati in Polonia. Promettevano pagamenti che andavano da qualche dollaro per distribuire dei volantini a 12 dollari per appendere un manifesto, ha detto l’investigatore dell’ABW. C’erano volantini e striscioni che dicevano “POLONIA DIVERSA DA UCRAINA”, “NATO, TORNA A CASA” e “NON SIATE BIDEN”, secondo informazioni fornite dall’ABW.
La distribuzione di tali materiali aveva due scopi, secondo gli ufficiali: alimentare il sentimento anti-ucraino in Polonia ma anche testare la disponibilità delle reclute a compiere incarichi contro il governo che le stava ospitando. Coloro che inviavano foto che dimostravano di aver fatto quanto richiesto ricevevano incarichi più importanti. Alcuni venivano istruiti a comprare telefoni cellulari usa e getta e telecamere che venivano consegnate attraverso cassette postali nel centro di Varsavia, ha detto l’ABW. Nel frattempo, due giovani ucraini sfollati, secondo i resoconti dell’ABW, sono stati incaricati di mettere dispositivi di localizzazione sotto i convogli militari e vicino ai porti marittimi polacchi. La posizione e il tipo di dispositivo suggeriscono che dovevano essere utilizzati per mappare il tragitto dei convogli militari attraverso la Polonia e individuare dove i treni si fermavano e scaricavano. A marzo, il datore di lavoro sconosciuto aveva presentato una richiesta che è stata descritta ai due giovani, ora agli arresti, come un “compito speciale“. Il loro obiettivo era quello di mettere in atto un deragliamento delle linee ferroviarie.
Oltre ai dispositivi di localizzazione, gli investigatori polacchi hanno anche scoperto dettagli su un piano per far esplodere gli autocarri che trasportavano le forniture militari. Il piano si basava su una serie di video tutorial online su come costruire esplosivi, accessibili tramite Telegram, e includeva informazioni su come posizionare dispositivi nelle cabine dei conducenti dei camion.
Sebbene la rete di spionaggio e sabotaggio sia stata scoperta, gli investigatori e i funzionari della sicurezza polacchi dicono che la minaccia russa rimane. Gli ufficiali dell’ABW ritengono che altri agenti russi si stiano infiltrando in Polonia e stiano cercando di organizzare nuove operazioni. “Penso che questo sia solo l’inizio”, ha detto al The Washington Post un funzionario dell’ABW.
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